“Il nuovo ministro del MIBACT, On. Dario Franceschini, in seguito alla caduta del
precedente governo gialloverde, ha congelato l’attuazione del decreto dell’ex ministro On. Alberto
Bonisoli, il quale prevedeva l’istituzione di due Soprintendenze Archeologia, belle arti e paesaggio
con sedi a L’Aquila e Chieti.

L’idea era di avere due istituzioni “definitive”, dopo il sisma del 2009,
che fossero il più vicino possibile ai cittadini, rispettivamente delle province di Teramo e L’Aquila
e delle province di Pescara e Chieti.


Attualmente esistono in Abruzzo due Soprintendenze Archeologia, belle arti e paesaggio in
prossima scadenza il 31 dicembre 2019, l’una che si occupa esclusivamente dei comuni del
cratere e di tutte le problematiche relative al sisma del 2009 (con sede a L’Aquila), l’altra che
continua ad espletare il lavoro ordinario per i rimanenti comuni dell’Abruzzo (con sede a Chieti).


Siamo ancora in una fase di ricostruzione molto delicata per la città di L’Aquila, alla quale
appartiene l’80% circa del patrimonio monumentale dell’intera Regione Abruzzo, e per tutte quelle
che sono state colpite duramente da una catastrofe che ben conosciamo. Perdere definitivamente
una Soprintendenza, che opera stabilmente dal 31 dicembre 1923 sotto varie forme e denominazioni,
con un tale bagaglio di esperienze ordinarie e straordinarie acquisite sul campo, comporterebbe
notevoli ritardi e disagi per tutti i cittadini abruzzesi e le associazioni di categoria coinvolte.


Pertanto le RSU e il personale della Soprintendenza Archeologia, belle arti e paesaggio per
la città dell’Aquila e i comuni del cratere denunciano lo stato di incertezza e la mancanza di
intervento da parte di tutte le istituzioni sul territorio, invitando i rappresentanti politici, il Sindaco,
il Presidente della Regione Abruzzo, l’associazione costruttori (ANCE), l’ordine degli Architetti,
l’ordine degli Ingegneri, le organizzazioni sindacali e la cittadinanza aquilana a mobilitarsi al fine
di non perdere un altro pezzo di storia e opportunità lavorative ed economiche per la nostra città.”

Le R.S.U.

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