Il 4 maggio scorso il direttore generale della ASL Roberto Testa firmò per avviare i procedimenti di lavoro presso il laboratorio del San Salvatore; l’adeguamento in questione porterà ad un ulteriore potenziamento dei locali, la cui predisposizione verterà principalmente al topic Covid-19.
L’ospedale de L’Aquila si aspetta un ulteriore salto di qualità verso la biosicurezza livello 3, incrociando le dita sul risultato. Ciò porterebbe non solo ad una più frequente analisi dei tamponi, ma ad un’ulteriore ricerca nel campo del Covid.
La soluzione progettuale è stata elaborata con la collaborazione di Simonetta Santini, capo della direzione sanitaria aziendale, nonché l’Unità operativa complessa Medicina di Laboratorio; ciò che maggiormente si spera è di non assistere ad un nuovo “miraggio”, un po’ com’è stato con la Fiera di Milano. La costruzione, in questo caso, richiederebbe circa 80 giorni, nonché una spesa tra i 147 e 179 mila euro.
Il miglioramento dei locali da laboratorio, infatti, prevede un’accurata manutenzione degli impianti e una messa in sicurezza di tutto punto; c’è da considerare che la regolare attività di ricerca riguarderà il trattamento di agenti patogeni potenzialmente letali.
Tuttavia, la ragione attuale è più che sensata, in piena emergenza Covid-19. Il tema tamponi è dibattuto più che mai e l’intero Paese ne ha sofferto le debolezze. Nel caso regionale, puntare esclusivamente sull’ausilio del laboratorio di Pescara non ha facilitato norme e tempistiche del caso.
L’errore di valutazione ha compromesso una buona porzione della prima fase epidemica regionale.
Oggi, puntiamo sul progresso, nella speranza di poter contare su idee fruttuose.