Le drammatiche immaggini del momento dell’arresto dei due leader dell’opposizione da parte della polizia politica (SEBIN).
Non sono passate nemmeno 48 ore dalle elezioni farsa del regime venezuelano che la repressione nei confronti dell’opposizione, già annunciata dal presidente Maduro, fà le sue prime vittime.
Antonio Ledezma, già sindaco di Caracas agli arresti domiciliari, dopo aver scontato un lungo periodo in carcere e Leopoldo Lopez anche lui incarcerato nel 2014 con la prima ondata di proteste, anche lui recentemente messo agli arresti domiciliari, sono stati prelevati dalla polizia politica (SEBIN) e portati in una località sconosciuta.
Sono le prime avvisaglie di una repressione che porterà nelle carceri venezuelane tutta l’opposizione e chiunque manifesterà il suo dissenso contro la dittatura di un governo che da tempo ormai ha smesso di essere maggioranza nel paese.
La cocente sconfitta alle elezione del parlamento e la consapevolezza della perdita del consenso anche della parte più povera della società che era sempre stata fedele al chavismo ha accellerato la transizione nel paese latino americano verso una dittatura ormai fuori dal tempo, come lo fù il tentativo di golpe che nel 2002 tentò di rovesciare il governo di Hugo Chavez.
L’incapacità dell’opposizione e dei suoi compromessi leader a presentarsi come forza credibile di un possibile cambiamento ha reso difficle e lunga la presa di coscienza di un popolo ormai costretto dalla fame, dalla mancanza di medicinali e dall’assenza più completa di un futuro possibile per le nuove generazioni a vendere il proprio voto per una borsa di cibo.
Le proteste che fino ad oggi hanno tenuto banco in tutto il paese ha visto morire sotto i colpi di un’esercito complice delle illegalità del governo più di 120 giovani, studenti e lavoratori, da sempre in prima linea per la difesa delle libertà fondamentali e della democrazia.
Oggi il popolo venezuelano ha bisogno dell’aiuto internazionale per poter sperare di uscire da questo baratro in cui e sprofondato il paese, uno dei più ricchi di risorse minerarie del mondo e fatto non trascurabile non bisogna dimenticare che 150.000 mila italiani e circa 1.850.000 oriundi sono residenti nel paese latinoamericano.
Dopo le drammatiche vicende della dittatura cilena mai avremmo pensato che un paese sudamericano potesse rivivere le stesse situazioni.