Cancro al seno: una dieta ricca di frutta verdure e cereali riduce la mortalità e depressione

Cancro al seno ridotto del 21% grazie a un’alimentazione sana e bilanciata. È quanto emerge da un nuovo studio presentato al congresso della Società Americana di Oncologia Clinica (Asco) a Chicago.

Questo grande progetto, finanziato con i fondi Federali nell’ambito del progetto Women’s health initiative, ha coinvolto 49mila donne con un’età compresa tra i 50 ed il 79 anni per un periodo totale di 20 anni ed ha dimostrato che seguire una dieta ricca di frutta verdure e cereali, ma al contempo, povera di grassi riduce del 21% la mortalità per carcinoma della mammella.

Uno studio doppiamente significativo, secondo gli esperti, in quanto il campione delle pazienti non era usuale per la sua ampiezza.

Nello studio americano, il campione di pazienti che ha seguito la dieta, chiamata ormai dieta “tagliagrassi”, ha registrato una notevole diminuzione del rischio di morte legato a questo tipo di cancro. Ma non solo, ha fatto anche registrare una riduzione del 15% del tasso di mortalità per qualsiasi altra causa.

La dieta tagliagrassi prevedeva una riduzione dell’introito giornaliero lipidico del 20% ed è stata eseguita per un totale di 8,5 anni.

I risultati ottenuti sono stati confrontati con quelli riguardanti il gruppo di controllo e la differenza è stata veramente notevole.

“Il nostro studio è il primo studio randomizzato e controllato, ossia uno studio nel quale i pazienti sono assegnati in modo casuale per ricevere una terapia o un intervento, a provare che una dieta bilanciata può ridurre il rischio di morte per cancro al seno”. Questo il commento del Professor Rowan Chlebowski del Los Angeles Biomedica Research Institute, nonché primo autore del lavoro.

Un ulteriore conferma, presentata al medesimo congresso, arriva anche da una ricerca italiana condotta dall’Università di Verona e dalla Fondazione-Policlinico Gemelli di Roma. Uno studio effettuato su 200 donne malate di carcinoma mammario allo stadio iniziale, dimostra, non solo una riduzione del tasso di mortalità, ma anche una notevole riduzione della depressione. Elemento decisamente importante per un malato oncologico.

Su questi risultati si esprime il Professor Giampaolo Tortora direttore del Cancer Center del Policlinico Gemelli di Roma.

“Contro il cancro al seno, il controllo nutrizionale non è assolutamente un aspetto secondario, perché i grassi non sono solo molecole ma producono anche sostanze infiammatorie “pro-tumore” che aiutano il cancro a proliferare”. Ed infine lo stesso tortora conclude dicendo: “è dunque paradossale seguire terapie mirate e poi danneggiarsi con una alimentazione sbagliata “

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