Lo stop pesa materialmente sui bilanci delle imprese, costrette a rimodulare tutte le programmazioni di cantiere e pesa, ancor più, sui bilanci delle famiglie dei lavoratori dei cantieri […]. Senza contare l’ennesima dilatazione dei tempi, che costringe a procrastinare la fine di una ricostruzione […]. Fortunatamente, gli uffici della ricostruzione continuano a processare pratiche in smart working, riuscendo ad adattare i sistemi con molta prontezza. Questo ci fa ben sperare in una ripresa massiccia dei cantieri, allorquando si creeranno le condizioni di poterlo fare in sicurezza […].

Così il Presidente dell’Ance provinciale Adolfo Cicchetti commenta il brusco arresto del cantiere più grande al mondo.
Il Coronavirus ha gettato numerose perplessità su quale sarebbe stato il futuro della ricostruzione aquilana: la disposizione dei cantieri interni fanno presagire una fase 2 complessa.

Non sempre basterà una mascherina. Alcune lavorazioni dovranno cambiare modalità operative. Si potrà fare ricorso, ad esempio, alle turnazioni di lavoro per evitare compresenze nelle stesse aree. Tutto questo avrà sicuri riverberi non solo sui costi, ma anche sui tempi di riconsegna. È una situazione del tutto nuova che stiamo esplorando insieme alle autorità sanitarie e alle istituzioni.

Anche le procedure burocratiche dovranno cambiare, assicurando una gestione cristallina dei cantieri.
Restano difficili da immaginare le modalità d’approccio degli operai, abituati a lavorare con un preciso modus operandi; Cicchetti ha tenuto a precisare che le attuali misure di Governo mirano al contenimento delle problematiche principali relative al Covid-19. Tuttavia, il rilancio dell’economia farà fronte a numerose disposizioni.

Le tecnologie dovrebbero colonizzare anche il settore della pubblica amministrazione, per dare impulso alle procedure telematiche sulle gare che riducono i tempi e la trasparenza. […] La semplificazione delle norme, a parità di garanzia dei controlli, è da sempre il must delle rivendicazioni della nostra categoria; ma ora è arrivato il momento di metterla in pratica, per non soffocare per sempre la ripresa. Una semplificazione che dovrebbe riguardare, in particolar modo, la ricostruzione pubblica.

Si spera, insomma, che l’epilogo aquilano non riscontri grossi rallentamenti; sarà fondamentale mettere ogni lavoratore nelle condizioni di gestire i cantieri, affinché venga delineato un celere piano di recupero. Non è un dato scontato: da un punto di vista strettamente abitudinario, gli operai hanno svolto il proprio compito per anni nelle stesse modalità; l’incombenza di qualche restrizione richiederà un minimo di preparazione, non solo nel sollecitare all’uso di mascherine.
Non resta che attendere e porre la nostra attenzione alla tanto agognata fase 2; sarà prerogativa del Comune attenersi alle disposizioni governative, nonché alle condizioni della cittadina in causa.

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