di: Guido D’Urbano.

In questi giorni di grandi e forzate riflessioni quando i giornali li ho letti tutti , incluso quelli esteri e Netflix è in pausa – mi torna alla mente questa tipica espressione, che mia madre napoletana pronunciava spesso….

cà nisciuno è fesso

Mi viene alla mente tutte le volte che penso all’Unione Europea , oggi più che mai: tra poche ore i 27 capi di stato e di governo si riuniscono – ad avviso di molti – per prendere decisioni che ne segneranno il futuro.

Dalla risposta unitaria o meno che sapranno dare all’attuale crisi indotta dal Covid19 , dipende la tenuta stessa dell’Unione.Questa volta non c’è stato “azzardo morale” da parte dei paesi più spendaccioni , ma una crisi esogena e simmetrica , come dicono gli esperti, ossia che viene da fuori UE e colpisce tutti alla stessa maniera.Ciononostante, i paesi del nord – Germania e Olanda in primis – si opporrebbe alla adozione di misure che in qualche maniera comporterebbero la condivisione del rischio.

Tradotto : la emissione di eurobond…..Ora è probabile che alla fine – dopo aver dimostrato strenua resistenza ai rispettivi cittadini e votanti – anche i nordici cedano quanto meno ad una emissione una tantum ( una volta e basta) di eurobond contro la pandemia, ma nella mia testa continua a frullare quel ccà nisciuno è fesso …E si , perché già alla fine degli anni novanta , un signore che definirei faccendiere , nel senso che il suo ruolo di progettista di programmi europei sfuggiva ad una precisa collocazione professionale, mi diceva che l’Europa era il “mercato delle vacche “, con enormi risorse ed opportunità , “ma devi saperci stare”

….E siamo al punto, di cui oggi scontiamo tutte le enormi conseguenze….Come siamo stati in Europa fino ad oggi ? Chi abbiamo mandato alll’Europarlamento ? Le Regioni , che hanno tutte sontuose sedi a Bruxelles , come hanno speso i nostri soldi e con quali ritorni ? Quali capacità progettuali abbiamo sviluppato per attrarre le risorse europee? Basta guardare all’Abruzzo per darsi una risposta.

Ma dico di più , cosa conta il Comitato delle Regioni, che è organo dell’Unione ? La sensazione che ho avuto frequentandolo un anno per lavoro, è che non conti un bel nulla e costa tanto …..L’Italia, terzo paese contributore dell’Unione, non è poi capace di spendere i soldi che le vengono ripartiti , perché non siamo – in molti casi – capaci di fare i progetti che ne consentono la spesa.

Troppe volte abbiamo accettato regole che non erano a noi confacenti, ma le abbiamo accettate e subite con disinvoltura e menefreghismo; l’elenco è lunghissimo ….valga per tutte quella del cosiddetto “bail in”, ossia del coinvolgimento dei risparmiatori nel fallimento di una banca senza che lo Stato possa intervenire…Il meccanismo è stato introdotto dopo che la Germania ha foraggiato con 220 Mld il traballante sistema delle “sparkasse “ – le casse di risparmio – tutte in sofferenza, ma troppo vicino ai cittadini elettori per essere abbandonate….La regola , che avrebbe impedito tale operazione , è stata approvata dopo e con il voto favorevole dell’Italia…..E noi cosa abbiamo fatto?

Quando si poteva aiutarle , le nostre banche dicevano di essere tutte solide e non bisognose di aiuti di Stato – che ovviamente le avrebbero assoggettate ad una specie di amministrazione controllata – poi , col “bail in” salta fuori il fallimento di Etruria, CariFerrara, Banca Marche , CariChieti e quindi il drammatico coinvolgimento diretto dei loro risparmiatori !!!!Mi sembra un esempio lampante di come NON si sta in Europa !!Allora, posto che “ccà nisciuno è fesso” – espressione tipica di noi “sudici” , come direbbe Totò, abbiamo capito che la conoscono bene anche i nordici di Amsterdam ed Helsinki, vogliamo cominciare a stare in Europa come si deve , con la giusta attenzione ed adeguate capacità, invece di lamentarci della supposta cattiveria di chi viceversa solo si amministra meglio ??Questo è il momento.

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