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Cronaca

Gite scolastiche a rischio: la nuova legge sugli appalti blocca le uscite didattiche

La recente introduzione di normative complesse legate al nuovo Codice degli Appalti ha messo in seria difficoltà le scuole italiane, portando a una situazione in cui molte gite scolastiche rischiano di non essere organizzate. A partire da quest’anno, la necessità di seguire procedure burocratiche rigorose ha costretto diversi istituti a rinunciare a viaggi d’istruzione, creando un clima di incertezza e preoccupazione tra studenti e famiglie.

Il nuovo Codice degli Appalti, entrato in vigore nel 2023, impone alle scuole di qualificarsi come stazioni appaltanti per qualsiasi spesa superiore ai 140.000 euro.

Questo significa che per organizzare una semplice gita scolastica, le istituzioni devono ora pubblicare bandi, valutare offerte e seguire criteri rigidissimi, simili a quelli richiesti per opere pubbliche. Secondo quanto riportato dall’Autorità Nazionale Anticorruzione (ANAC), queste misure sono state introdotte per garantire la trasparenza e la legalità negli appalti pubblici, ma si sono rivelate un onere insostenibile per molte scuole.

“Le procedure per organizzare le gare d’appalto sono lunghe e complesse”, ha dichiarato Antonello Giannelli, presidente dell’Associazione Nazionale Presidi. “Molti dirigenti scolastici si trovano a dover affrontare un carico di lavoro che va oltre le loro capacità amministrative”. Questa situazione ha portato alcuni istituti a comunicare in anticipo alle famiglie che quest’anno non saranno organizzate gite scolastiche.

Inizialmente, l’ANAC aveva concesso una deroga temporanea alle scuole per permettere loro di adattarsi alle nuove regole.

Tuttavia, questa deroga è scaduta il 30 settembre 2023, lasciando molte istituzioni senza la possibilità di organizzare viaggi d’istruzione. “Ci siamo trovati impreparati”, ha affermato un dirigente scolastico di Pavia. “La situazione è diventata insostenibile e non abbiamo potuto fare altro che annullare tutte le gite”.

La mancanza di formazione adeguata per il personale amministrativo ha ulteriormente complicato la situazione. Molte segreterie scolastiche non sono attrezzate per gestire le complessità legate agli appalti pubblici e questo ha portato a un aumento dei costi e a una diminuzione delle opportunità educative per gli studenti.

La notizia dell’annullamento delle gite scolastiche ha suscitato forti reazioni tra genitori e studenti.

Molti genitori hanno espresso preoccupazione per le ripercussioni che questa situazione avrà sul percorso formativo dei loro figli. “Le gite scolastiche sono un momento fondamentale nella crescita dei ragazzi”, ha dichiarato Irene Manzi, responsabile nazionale scuola del Partito Democratico. “Non possiamo permettere che la burocrazia penalizzi i nostri giovani”.

Anche gli studenti hanno manifestato il loro disappunto. Durante alcune assemblee scolastiche, i rappresentanti degli studenti hanno chiesto alle istituzioni di intervenire affinché vengano trovate soluzioni praticabili per consentire l’organizzazione delle gite. “Non vogliamo perdere queste esperienze formative”, hanno sottolineato.

Di fronte a questa crisi, alcune proposte stanno emergendo come possibili soluzioni.

Una delle idee più discusse è quella di trasferire la gestione degli appalti agli Uffici Scolastici Regionali (USR), che potrebbero fungere da stazioni appaltanti qualificate. Questo approccio potrebbe alleviare il carico burocratico sulle singole scuole, permettendo loro di concentrarsi sull’aspetto educativo piuttosto che su quello amministrativo.

Tuttavia, questa soluzione non è priva di criticità. Giannelli ha avvertito che anche gli USR potrebbero trovarsi sopraffatti dalla quantità di lavoro: “Se solo il 40% delle scuole in Lombardia decidesse di organizzare gite, ci sarebbero 400 gare d’appalto da gestire ogni anno”. Questo scenario potrebbe portare a ritardi significativi nell’organizzazione delle uscite didattiche.

Le istituzioni devono intervenire con urgenza per risolvere questa situazione. È fondamentale che il Ministero dell’Istruzione e il Ministero delle Infrastrutture e dei Trasporti collaborino per trovare una soluzione efficace e tempestiva. Inoltre, è necessario potenziare gli organici degli USR con personale qualificato in grado di gestire le complessità degli appalti pubblici.

“Chiediamo al Ministro Valditara cosa intenda fare per mettere a disposizione dei dirigenti scolastici strumenti che possano garantire modalità semplici e immediate per attivare gli affidamenti per i viaggi di istruzione”, hanno dichiarato Manzi e Simona Malpezzi, vicepresidente della commissione bicamerale infanzia e adolescenza.

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