Ciò che rimane in dubbio è la concreta reazione della maggioranza o, perlomeno, è quello che è parso durante il Consiglio comunale di questa mattina.
Si parla di “reazione” in tutti i sensi, non tanto nell’attività quanto nel “botta e risposta”. Lievi distrazioni e troppo “chiacchiericcio” hanno adornato la sala del ritrovo – da parte di tutto il Consiglio, s’intende; certamente non sono Consigliere e immagino di non avere sufficiente esperienza per comprenderne la gestione. Tralasciando ciò, i punti dolenti sono stati abbastanza evidenti, soprattutto sul discorso ASM.
«Questo contratto non è altro che un copia e incolla degli altri anni»; così il Consigliere comunale Elia Serpetti definisce il contratto sul riciclo dei rifiuti, assumendo come “spot pubblicitari” le dichiarazioni precedentemente fatte sul caso ASM. Gli anni passati, successivi alla stipulazione del contratto, cominciano a divenire imbarazzanti; duro colpo per la maggioranza, che non può far altro che ascoltare la sentenza senza proferire parola.
La seduta di questa mattina, benché si sia effettivamente (e finalmente) svolta, non ha che riportato alla luce vecchie “ferite” sulla gestione comunale, un po’ arrancante e frettolosa su alcuni punti; quello ASM è stato il più marcato. Anche la notizia di un nuovo appalto per la gestione delle aree verdi comunali è stata contestata:
Noi abbiamo una società come l’ASM che dal 2007 faceva questo servizio per tutto il territorio del comune dell’Aquila e lo faceva per 3 volte l’anno […], comprese le frazioni. […] Io non riesco a capire perché viene fatta ancora una gara d’appalto. Ci sono tanti servizi che questa azienda può fare[…]; se qualcuno dice che non c’è personale, nel periodo estivo si da lavoro per 6 mesi, 7 mesi a persone, a ragazzi, che stanno nel comune dell’Aquila […] con una precisa collocazione di lavoro.
Oltre alle perplessità del Consigliere Serpetti, risulta ancora in dubbio l’effettiva gestione dello smaltimento rifiuti e della differenziata; è abbastanza risaputo che non tutte le abitazioni dispongono dei bidoni appositi, il che chiude il cerchio e conferma un problema alla base. Anche qui, nulla di nuovo, se consideriamo che, con una semplice passeggiata per il centro storico o attraverso i parchi principali (Castello e Parco del Sole), si possa tranquillamente notare la quasi completa assenza di cassonetti o cestini. Difficile ignorare quanto possa stridere la retorica sull’abbandono delle piazze centrali e la concentrazione dei rifiuti in alcune aree; perdonate l’osservazione antipatica.
Interessante l’emendamento presentato da Stefano Albano del Partito Democratico, il quale presenta al Consiglio la “reverse vending machine“: distributori automatici che, banalmente, raccolgono i rifiuti in cambio di denaro; ciò permetterebbe non solo un’immediata differenziazione e compattamento dell’immondizia, ma anche riuscire a stimolare il cittadino verso un modus operandi più ecologico; ciò ridurrebbe sicuramente il costo del trasporto dei rifiuti. Il Consigliere ha proposto un test al centro storico e la maggioranza pare voler appoggiare l’idea.
I successivi punti del Consiglio, compresa l’istituzione della Consulta per il commercio e l’artigianato del centro storico, sono stati velocemente posti a votazione e verranno probabilmente rivisti gradualmente; gli emendamenti hanno riscosso successo, segnalando unanimità quasi a tutte le mozioni (solo pochi astenuti). C’è solo da incrociare le dita, contando in una maggiore cooperazione e solerzia nell’atteggiamento. La buona volontà, da parte di alcuni, non manca; tutto sta passare ai fatti.