Lo spazio, nato dalla collaborazione tra UDU, Abruzzo C. I. Crocevia e Mutua Studentesca, è aperto a tutti gli studenti (e non) che vogliano studiare o partecipare alle attività interne; la sede risiede attualmente in via ed Arco dei Veneziani. Si passa dallo studio alle mostre, dai seminari sulla Palestina alle collaborazioni associative. Un’organizzazione legata al proprio capoluogo e che non fa alcuna fatica a spostarsi anche su temi di caratura mondiale.
E’ l’idea di un luogo aperto, che fosse a disposizione di altri, di chi ne avesse necessità; […] un luogo che permettesse la contaminazione di temi diversi, però, con una cornice comune, quella della giustizia sociale.
Così afferma Luca D’Innocenzo, vicepresidente di Crocevia e collaboratore stretto all’interno di questa realtà. Il nome deriva da due parole: “spazio” da “spazio aperto” – perché «casa è di chi la abita», il che non rende il senso di apertura e flessibilità; praxis da “approfondimento”, “azione”: un approccio non superficiale, bensì approfondito, su ogni tematica affrontata. Il senso etico si respira a distanza e lo leggo candidamente nelle parole di Luca.
La sua sistemazione non è conclusa: c’è ancora da fare, qualcosa da mettere a punto; le idee non mancano e le migliorie sono all’orizzonte. Il tesseramento UDU e i fondi derivati dai contributi di altre associazioni permette a PraXis di esistere. Chi infatti non ha sede formale, può contare sull’utilizzo di questo spazio: Emergency, Greepeace e molte altre hanno usufruito di PraXis, mantenendo un profilo collaborativo alto e rispettoso. Sottoscrive Matteo Paoletti, cordinatore dell’UDU:
Stando effettivamente nello stesso luogo, avendo la necessità di gestirlo insieme, […] a quel punto diventa anche più facile contaminarsi e suggerire le iniziative più disparate. […]Partendo dal Manifesto, condividono delle idee e si conoscono persone tra di loro.
Uno spazio adatto a conoscersi, discutere in modo equilibrato su iniziative antropologiche e ambientali. La sala studio, provvista di Wi-Fi, offre una sorta di biblioteca molto variegata, contenente materiale di approfondimento per ogni necessità. C’è una cosa da sottolineare: il luogo è, si, adatto a tutti, ma apertamente antifascista e contro ogni rappresentanza sovversiva che violi i diritti umani. Sono in programma nuovi eventi e nuovi temi saranno trattati, concernenti il razzismo, la libertà individuale e l’interesse verso alcune specifiche zone del globo.
Sarà in futuro disponibile una sottoscrizione aperta, affinché non sia necessario iscriversi ad una delle due associazioni e sia possibile sostenere l’iniziativa; aiutare a contribuire è un tassello che completa il disegno di apertura verso chiunque vorrà dare una mano e, ovviamente, parteciparvi.
PraXis è una realtà forte, concentrata, visibile ad occhio nudo. Appena entrato sono rimasto decisamente sorpreso, soprattutto a seguito dell’intervista di Luca e Matteo. Essere consci di uno spazio simile, soprattutto aperto agli studenti, che permetta loro di sviluppare un occhio critico, lo stimolo che ruota attorno alla collaborazione, non è che un toccasana per una città come L’Aquila.
In una quotidianità contemporanea come quella attuale sono soprattutto le piccole realtà a risentirne, come la nostra città, vittime della superficialità e della disinformazione; ogni esponente della generazione futura merita un’alternativa, un contesto puro nelle sue intenzioni, deciso nella propria espressione; che sappia rendere onore ai rapporti umani e ai diritti conquistati in secoli di storia. Dogmi banali nella loro funzione, meno nel loro riscontro.
Banalizzare l’intervento di un gruppo di ragazzi è cosa da poco, ma la sua efficacia resta un dato di fatto. Il passo in avanti nel capoluogo è ormai visibile; ora tocca a tutti gli altri: risentimento sociale o aspirazione a migliorare? Anche questa non è una scelta banale. Sta a voi.