Il Volo: «Da Idoli delle Nonne al Successo Mondiale, Ma Dietro le Quinte… Indossiamo una Maschera»

Il Volo, il trio italiano che ha conquistato il mondo con il suo “pop lirico”, si confessa a cuore aperto: dagli esordi in televisione all’improvvisa fama internazionale, passando per momenti di crisi e la costante ricerca di una nuova identità musicale. In un’intervista esclusiva, Gianluca Ginoble, Piero Barone e Ignazio Boschetto rivelano i retroscena di una carriera straordinaria, segnata da sacrifici, ambizioni e la consapevolezza di dover superare i cliché per restare rilevanti.
Definire Il Volo non è semplice.
Sono un trio, una trinità musicale, un fenomeno che ha saputo unire la tradizione lirica italiana con un sound moderno e accessibile. Ma, soprattutto, sono tre ragazzi con storie diverse, accomunati dalla passione per la musica e da un destino che li ha portati a condividere un successo planetario. Gianluca, il baritono abruzzese, Piero, il tenore siciliano, e Ignazio, il tenore bolognese con origini siciliane, si sono incontrati giovanissimi, catapultati in un mondo che non conoscevano, ma che li ha trasformati in star internazionali.
“Non lo sappiamo neanche noi chi siamo,” ammette Gianluca Ginoble. “Siamo tre individui che sul palco si trasformano, indossando una maschera per offrire il meglio al pubblico. Ma il pericolo è di tenere quella maschera anche quando non cantiamo, perdendo la nostra autenticità.”
Dalle Radici Popolari al Successo Immediato
La musica è entrata nella vita di Gianluca e Piero grazie ai nonni, figure centrali nella loro formazione artistica e personale. “La musica era quella di Mario Del Monaco e Claudio Villa,” racconta Piero Barone. “Nessuno mi aveva fatto conoscere il rock. Mio nonno, che ha perso la vista a 45 anni, si è salvato con la musica, e io oggi ho la sua stessa voce. Ho studiato pianoforte e ho cantato nel coro del paese per seguire le sue orme.” Ignazio Boschetto, invece, ha ereditato la passione per la musica dalla sua famiglia siciliana, dove il canto era una tradizione radicata.
Il trampolino di lancio per Il Volo è stato il programma televisivo “Ti lascio una canzone“, condotto da Antonella Clerici. Dopo quell’esperienza, le loro vite sono cambiate radicalmente. “A 14-15 anni, abbiamo fatto tre mesi negli Usa, sacrificando l’adolescenza, gli amici, la famiglia,” racconta Gianluca. “Siamo stati catapultati in un mondo assurdo, ma non ci siamo resi conto di cosa stava succedendo.”
Grazie all’interessamento di Tony Renis, hanno firmato un contratto da due milioni di dollari con la Geffen Records, diventando i primi artisti italiani a siglare un accordo diretto con una major statunitense. Da lì è iniziato un’ascesa inarrestabile, con album di successo, tour mondiali e collaborazioni con artisti di fama internazionale.
Nonostante il successo, Il Volo ha attraversato anche momenti difficili.
La pressione mediatica, i ritmi frenetici dei tour e la difficoltà di conciliare la vita privata con quella professionale hanno messo a dura prova il trio.
“Il successo è difficile da gestire, anche con le famiglie,” confessa Ignazio Boschetto. “Non tutto è bellissimo, specialmente se si comincia da piccoli. La nostra fortuna è di non essercene accorti. Poi, a volte ti fermi e dici: cos’è successo? Siamo pazzi, io per primo.”
Per superare le difficoltà, Il Volo ha lavorato molto sul proprio rapporto, imparando a comunicare apertamente e a valorizzare le individualità di ciascuno. “Abbiamo passato più tempo tra noi che con le nostre famiglie,” spiega Gianluca. “Ci siamo formati a vicenda. Solo ora, maturando, il nostro rapporto è cresciuto in intimità e discussione.”
Inoltre, Il Volo ha sentito l’esigenza di evolvere musicalmente, superando l’immagine di “teen idol” e sperimentando nuove sonorità. “Dal 2009 al 2015 in Italia ci conoscevano solo le mamme e le nonne,” ammette Piero Barone. “Poi con l’inedito e con la vittoria a Sanremo tutto è cambiato, abbiamo avvicinato anche i giovani. All’estero abbiamo trovato le persone che impazziscono per il bel canto.”
Il Volo guarda al futuro con entusiasmo e ambizione.
Il trio è consapevole della propria forza – la capacità di emozionare il pubblico con le voci potenti e la passione per la musica – ma è anche determinato a esplorare nuovi territori sonori.
“Non siamo più Il Volo dell’inizio, quando cantavamo tutti allo stesso modo,” afferma Gianluca. “Possiamo fare tante cose: Piero è l’anima lirica del trio, Ignazio sa fare di tutto, può cantare la lirica ma anche Steve Wonder, i Queen, è genio e sregolatezza, ha la voce più elastica, è eclettico.”
Il Volo ha venduto oltre 20 milioni di copie in tutto il mondo, ha calcato i palchi più prestigiosi e ha conquistato un pubblico vastissimo. Ma la vera sfida, ora, è quella di rimanere fedeli a se stessi, senza rinunciare alla voglia di sperimentare e crescere artisticamente.
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