Emergenza in Guatemala: La Setta Ultraortodossa Lev Tahor Abusa di 160 Bambini

Il 20 dicembre 2024, un’importante operazione delle autorità guatemalteche ha portato al salvataggio di 160 bambini associati alla setta ebraica ultraortodossa Lev Tahor, accusata di traffico di esseri umani e violenze sui minori. Questo evento ha scosso non solo il Guatemala, ma anche la comunità internazionale, ponendo l’accento su un fenomeno di sfruttamento e abuso che dura da anni.
Lev Tahor, che significa “cuore puro” in ebraico, è stata fondata negli anni ’80 dal rabbino Shlomo Helbrans.

Il gruppo è noto per le sue pratiche estremiste e per il suo rifiuto delle norme sociali e culturali contemporanee. I membri della setta seguono un rigido codice di vita che include l’isolamento dal mondo esterno, l’educazione religiosa intensiva e la segregazione dei bambini dai genitori.
Negli ultimi anni, Lev Tahor è stata oggetto di numerose indagini e accuse di abusi. Un rapporto della corte israeliana ha definito la setta un “culto pericoloso”, colpevole di violenze sui minori, matrimoni forzati tra minorenni e punizioni severe. Le testimonianze di ex membri hanno rivelato un ambiente di paura e controllo, dove i bambini venivano separati dai genitori e sottoposti a condizioni disumane.
L’operazione che ha portato al salvataggio dei 160 bambini è stata condotta dalla polizia guatemalteca in collaborazione con il Ministero della Pubblica Istruzione e altre agenzie governative. Le autorità hanno ricevuto segnalazioni riguardo a pratiche abusive all’interno della comunità Lev Tahor, che si era stabilita in Guatemala dopo aver lasciato il Canada nel 2019.
La procuratrice Nancy Paiz ha dichiarato: “Abbiamo agito in base alle informazioni ricevute riguardo a possibili abusi sui minori.
È nostro dovere proteggere i bambini e garantire la loro sicurezza”. Durante l’operazione, sono stati trovati bambini in condizioni precarie, molti dei quali non avevano accesso a un’educazione adeguata o a cure mediche.
Dopo il salvataggio, i membri della setta hanno reagito con indignazione, accusando le autorità guatemalteche di persecuzione politica e religiosa. Un portavoce della comunità ha affermato: “Questa è una violazione dei nostri diritti religiosi. Siamo stati perseguitati per le nostre credenze”. Tuttavia, le autorità locali hanno respinto queste affermazioni, sottolineando che l’intervento era motivato dalla necessità di proteggere i minori coinvolti.
“Non possiamo tollerare abusi sotto nessuna forma”, ha affermato un funzionario del governo guatemalteco. “I diritti dei bambini devono essere sempre prioritari”. Questa posizione è sostenuta da molte organizzazioni per i diritti umani che hanno monitorato la situazione della setta negli ultimi anni.
Il salvataggio dei bambini ha suscitato reazioni contrastanti all’interno della comunità guatemalteca.
Mentre molti applaudono l’operato delle autorità, altri esprimono preoccupazione per le conseguenze legali e sociali che questa operazione potrebbe avere sulla comunità Lev Tahor. Alcuni temono che la situazione possa portare a tensioni tra diversi gruppi religiosi nel paese.
“È importante trovare un equilibrio tra la protezione dei diritti dei minori e il rispetto della libertà religiosa”, ha commentato un esperto di diritto ecclesiastico. “Le autorità devono essere prudenti nel gestire questa situazione delicata”.
Attualmente, i bambini salvati sono stati collocati in strutture protette dove possono ricevere assistenza psicologica e educativa. Le autorità stanno lavorando per determinare il miglior percorso legale per garantire la loro sicurezza a lungo termine. “Vogliamo assicurarci che questi bambini abbiano un futuro migliore”, ha dichiarato Paiz.
Le indagini su Lev Tahor continuano, con l’obiettivo di raccogliere prove sufficienti per perseguire legalmente i membri della setta coinvolti in attività illecite. La comunità internazionale sta monitorando attentamente gli sviluppi della situazione, con molti esperti che chiedono una maggiore attenzione ai diritti dei minori in contesti religiosi estremi.