UDS: Sciopero degli studenti aquilani in Solidarietà con il popolo Palestinese



Oggi 22 settembre a Colle Sapone, alle 8:30, si sono registrati i primi segni di “protesta” da parte dell’Unione degli Studenti dell’Aquila, che ha deciso di aderire allo sciopero nazionale lanciato in solidarietà con il popolo palestinese dai sindacati di base. L’iniziativa mirava a coinvolgere il maggior numero possibile di studenti. Per coloro che non potevano scioperare ma volevano comunque dimostrare il proprio supporto, erano previste alternative concrete: dichiarare solidarietà alla Palestina, interrompere ogni PCTO (alternanza scuola-lavoro) con aziende belliche, attuare una didattica decoloniale, aderire alla campagna di boicottaggio e, per chi rimaneva a scuola, partecipare a un minuto di rumore alle 11:30 in segno di partecipazione.
Una Protesta Coraggiosa e Consapevole
Ciò che ha colpito maggiormente dell’iniziativa studentesca non è stata soltanto la partecipazione numerosa, bensì la maturità dimostrata dai giovani manifestanti. Infatti, i ragazzi hanno saputo organizzare autonomamente un’assemblea pubblica che ha coinvolto diversi istituti del territorio, dimostrando capacità organizzative e consapevolezza politica che spesso mancano anche negli adulti. L’Unione degli Studenti dell’Aquila ha coordinato l’evento, ma è stata la spontaneità e l’autenticità della partecipazione giovanile a rendere speciale questo momento.
Tuttavia, quello che più ha colpito è stato il coraggio dimostrato dai partecipanti nel prendere la parola davanti ai propri coetanei. Benché parlare in pubblico rappresenti per molti giovani una sfida difficile, gli studenti aquilani hanno saputo superare timidezze e paure per esprimere le proprie convinzioni su una questione così delicata e divisiva. Questo aspetto assume un valore ancora maggiore se si considera che molti di questi ragazzi non avevano mai partecipato a manifestazioni o assemblee pubbliche, eppure hanno trovato la forza di mettersi in gioco per una causa in cui credono profondamente.
Durante l’assemblea, gli studenti hanno alternato momenti di riflessione collettiva a interventi individuali, creando uno spazio di dialogo autentico che ha coinvolto anche alcuni docenti presenti. Inoltre, la scelta di utilizzare la formula dell’open mic ha permesso a chiunque lo desiderasse di esprimere il proprio pensiero, dimostrando una maturità democratica che fa ben sperare per il futuro della partecipazione civica nel nostro paese.
La Denuncia del “Genocidio” e la Solidarietà Internazionale
Gli studenti hanno denunciato quelli che considerano i soprusi dell’esercito israeliano sui civili palestinesi.
E’ importante, secondo l’assemblea studentesca, mostrare solidarietà a un popolo continua a subire, nel silenzio generale, un vero e proprio genocidio.
Di fronte a tutto cio’ il governo italiano, sempre secondo gli studenti, e’ latitante e continua a fornire al governo israeliano la armi necessarie per continuare quella che ormai ha superato ogni ragionevole giustificazione di leggittima difesa.

I giovani hanno sottolineato come questa guerra abbia prodotto un grande numero di vittime, molte delle quali lavoratori, infermieri, studenti, donne, anziani e soprattutto bambini. Dimostrando come questa non sia, secondo la loro interpretazione, una guerra ma un “genocidio”, poiché “la guerra si combatte tra due eserciti, non tra un esercito e una popolazione incapace di difendersi”.
Proprio per questo motivo i ragazzi hanno esclamato in coro: “Free Palestine! Free Palestine! Palestina libera! Palestina Libera!”, creando un coro che ha risuonato in tutto il polo scolastico. Questo slogan, ripetuto tanto in inglese quanto in italiano, dimostra come i giovani aquilani si sentano parte di un movimento globale che trascende i confini nazionali e linguistici.
Il Coraggio di Prendere Posizione
Particolare ammirazione merita il coraggio dimostrato dai giovani manifestanti nel prendere posizioni nette su una questione così complessa e divisiva come il conflitto israelo-palestinese. In un’epoca in cui spesso si preferisce rimanere nell’indeterminatezza per evitare polemiche, gli studenti aquilani hanno scelto di schierarsi apertamente, assumendosene tutte le responsabilità.
Questa scelta assume un significato ancora maggiore se si considera che molti di questi ragazzi potrebbero affrontare possibili conseguenze scolastiche per aver partecipato allo sciopero; tuttavia, hanno ritenuto che alcuni valori fossero più importanti di eventuali sanzioni disciplinari. Anzi, la loro partecipazione rappresenta una lezione di civiltà per tutti noi, spesso troppo prudenti e calcolatori quando si tratta di prendere posizioni su questioni che toccano la coscienza umana.