“Ombre sui Cantieri dell’Immaginario e sulle autorizzazioni per il palco di Collemaggio”
Di seguito comunicato stampa sulla conferenza tenutasi stamane sulla vicenda del palco dei Cantieri dell’Immaginario.
“La nostra è la comunità politica che ha scommesso sulla cultura come asset strategico per il rilancio del territorio nel post terremoto, che ha inventato ‘I Cantieri dell’Immaginario’ e che si è battuta per portare all’Aquila la sede distaccata del MAXXI; la nostra è la comunità politica che ha garantito i fondi per gli eventi culturali a valere sul progetto Restart che, ancora oggi, stanno finanziando le estati aquilane. Noi crediamo nel valore sociale della cultura. Tuttavia, ci chiediamo quale sia il progetto culturale che ha in mente l’amministrazione Biondi; negli ultimi 7 anni, sono stati impegnati quasi 40 milioni di euro, un flusso di denaro straordinario, di cui nessuna città italiana ha potuto disporre, ma non si sono creati eventi capaci di attirare l’attenzione nazionale, di portare in città turisti interessati. D’altra parte, ad oggi non conosciamo ancora il programma della prossima Perdonanza. Cosa stanno lasciando, e lasceranno sul territorio i quasi 40 milioni di euro impegnati? Come si sta investendo questo flusso di risorse? La sensazione è che la cultura sia intesa, da questa amministrazione, a fini esclusivamente propagandistici, e ci sono dei buchi neri sui quali è arrivato il momento di fare piena chiarezza”.
Parole del segretario del Pd dell’Aquila Nello Avellani che, stamane, ha aperto così la conferenza stampa tenutasi nella sede del partito in via Paganica, alla presenza dei consiglieri comunali Stefania Pezzopane e Stefano Palumbo (assente il capogruppo Stefano Albano, per motivi lavorativi).
“’I Cantieri dell’Immaginario’ nascono il 5 aprile 2012, con la Giunta Cialente, con l’intento di restituire memoria, identità e immaginazione ad una città smarrita riaccendo la luce sui luoghi che, via via, venivano restituiti alla città” ha ricordato Stefania Pezzopane; “col tempo, l’amministrazione Biondi ha deciso, ed è assolutamente lecito, di cambiare verso all’evento, concentrando gli appuntamenti nella location della scalinata di San Bernardino. Meno lecito è aver voluto trasformare ‘I Cantieri’ uno spazio politico di esercizio propagandistico con un impegno di risorse davvero massiccio che, tra l’altro, non sta rendendo per l’investimento fatto se è vero, come ci dicono i dati fornitici dagli uffici comunali che, a fronte dell’aumento dell’impegno finanziario, diminuiscono gli spettatori. E già questo è una questione che andrebbe chiarita, così come andrebbe chiarito come sia possibile che si spende più per le strutture a servizio degli eventi che per la proposta artistica”.
“Noi percepiamo delle ombre sui Cantieri dell’Immaginario’”, l’affondo dei dem.
Innanzitutto, a proposito delle strutture montate sulla scalinata di San Bernardino, bene monumentale vincolato, che sono state oggetto di diversi accessi agli atti del Pd: “Abbiamo voluto capire – ha spiegato Pezzopane – che tipo di interlocuzioni siano occorse tra il Comune dell’Aquila e la Soprintendenza: il palco di San Bernardino è stato autorizzato oppure no, ed è stato autorizzato sulla base di un progetto, come prevedono le norme, oppure no? Ebbene, stando a quanto dichiarano gli uffici comunali, dal 2021 al 2023 non risultano comunicazioni intercorse tra Comune e Soprintendenza; in sostanza, il Comune non ha inteso chiedere alcuna autorizzazione e la Soprintendenza non ha ritenuto di inoltrare alcuna richiesta”.
Se ciò è vero, come è possibile che l’amministrazione comunale abbia potuto – in assenza di atti autorizzativi da parte della Soprintendenza – affidare un incarico triennale da oltre un milione di euro alla società ‘Massimo Stage srl’ di Scampia (Napoli), con una gara vinta con un ribasso di poco più del 35 (praticamente inesistente), per la progettazione, il noleggio palco e l’allestimento degli spazi sulla scalinata di San Bernardino? “Poteva farlo?”, si è chiesta Pezzopane: “noi pensiamo di no”.
Tra l’altro, a quanto risulta da una visura camerale, la suddetta società non avrebbe neanche la SOA: “sulla base della normativa, appare piuttosto azzardato affidare un incarico di progettazione così importante in assenza della certificazione obbligatoria per la partecipazione a gare d’appalto per l’esecuzione di appalti pubblici di lavori”.
E per il 2024, l’allestimento del palco è stato autorizzato? “Ci è stato risposto – ha proseguito Pezzopane – che il Comune ha comunicato alla Soprintendenza un programma di utilizzo della scalinata con un progetto. Va detto, però, che il 15 febbraio 2024, il segretario generale aveva scritto al Sindaco, al dirigente del Settore Opere pubbliche e ad altri uffici, raccomandandosi di acquisire il preventivo nulla osta della competente Soprintendenza”.
Dal 2021 ad oggi, la normativa non è cambiata: se il segretario generale ha raccomandato di acquisire il nulla osta preventivo della Soprintendenza vuol dire che andava fatto anche negli anni precedenti. E come mai il dirigente del settore si è limitato, per il 2024, e solo in data 29 aprile, ad una mera comunicazione alla Soprintendenza, affermando tra l’altro che vi era unanime gradimento nell’opinione pubblica intorno all’iniziativa proprio nei giorni in cui persino Forza Italia attaccava duramente il sindaco e la Giunta per aver deciso di allestire un palco così invasivo sulla scalinata di San Bernardino e per ben 5 mesi, con costi importanti a carico dell’Ente e disagi per i residenti? Tra l’altro il dirigente assicurava che non ci sarebbe stata alcuna manomissione della pavimentazione, che invece c’è stata, allegando un disegno di progetto che non sembra proprio corrispondere alla realtà, considerato che sono apparse superfetazioni non previste.
“Sono domande a cui vorremmo avere risposta”, hanno incalzato i dem, chiedendo anche se la Soprintendenza abbia poi dato seguito alla comunicazione del Comune, fornendo l’autorizzazione ed eventuali prescrizioni: “stando alle carte consegnate dagli uffici comunali a seguito delle nostre interrogazioni, non risulterebbero ulteriori interlocuzioni”.
Appare inconcepibile che si sia deciso, con queste modalità, di chiudere completamente alla città uno spazio pubblico monumentale così importante, per ben 5 mesi, impedendo alle famiglie persino di poter utilizzare il piccolo parco giochi per bambini adiacente alla scalinata per evitare che qualcuno potesse dare una occhiata tra i teli e le transenne che impediscono l’accesso.
“Sebbene gli eventi siano finanziati con fondi pubblici, si è deciso – in effetti – di far pagare un biglietto: ebbene, nelle prossime settimane analizzeremo anche questo aspetto chiedendo quante risorse entrano, effettivamente, dalla bigliettazione e se coprono tutte le spese per il mastodontico allestimento fatto apposta per impedire alle persone di poter persino affacciarsi per dare una occhiata agli spettacoli da lontano. Noi crediamo che i monumenti debbano essere a disposizione di tutti, e non vadano usati come palcoscenici per far propaganda politica. E se si chiede il pagamento di un biglietto, questo dazio deve essere un investimento per includere, non ad escludere”.
A proposito di attenzione ai beni monumentali, il consigliere Stefano Palumbo ha ricordato come, a gennaio, avesse chiesto il rinnovo del protocollo con l’università dell’Aquila per il monitoraggio strutturale della Basilica di Collemaggio. Risposte non sono arrivate, nonostante le promesse: “A meno di un mese dall’inizio dall’evento celestiniano, che vedrà la Basilica meta di tanti fedeli e l’area antistante teatro di diversi spettacoli, il rinnovo del protocollo non è più procrastinabile”, ha ribadito Palumbo. “Diversamente sarebbe confermata la sensazione che l’attuale amministrazione sia interessata solo alla settimana di show che ogni anno fa da cornice all’evento civile-religioso, molto meno alla tutela di un monumento simbolo della storia della nostra città. Come pare accadere, d’altra parte, con la Basilica di San Bernardino”.
Palumbo ha poi concluso: “È giunto il momento di accendere i riflettori sul rapporto tra Comune e Soprintendenza; sono davvero troppe, oramai, le circostanze che pongono tanti dubbi, a partire dalla pavimentazione della città. È assurdo che la Soprintendenza, sempre – e giustamente attenta – su interventi anche minori, non abbia inteso dire nulla sull’allestimento del palco a San Bernardino. È assurdo: c’è una commistione che merita un chiarimento”.