Groenlandia: Trump Vuole Acquistarla, La Danimarca Risponde con una Spesa Record per la Difesa

Il 25 dicembre 2024, il mondo ha assistito a un nuovo capitolo nella controversa storia delle relazioni tra Stati Uniti e Danimarca, in particolare riguardo alla Groenlandia. Il presidente eletto Donald Trump ha ribadito il suo interesse ad acquistare l’isola, mentre Copenaghen ha annunciato un piano di investimento senza precedenti per rafforzare le proprie difese nella regione artica. Questo scambio di dichiarazioni ha sollevato interrogativi sulla strategia geopolitica degli Stati Uniti e sulla risposta della Danimarca a queste ambizioni.

Donald Trump, già noto per la sua proposta di acquisto della Groenlandia durante il suo primo mandato nel 2019, ha recentemente riaffermato la sua posizione. In un post sulla sua piattaforma social, Truth Social, ha dichiarato che il possesso e il controllo della Groenlandia sono “una necessità assoluta” per gli Stati Uniti, sottolineando che l’isola è cruciale per la sicurezza nazionale e per la libertà nel mondo.

La Groenlandia, che è un territorio autonomo sotto la sovranità danese, è strategicamente posizionata tra America ed Europa. Ospita la Pituffik Space Base, una delle principali basi militari americane nel mondo, utilizzata per operazioni di difesa missilistica e missioni spaziali. Inoltre, l’isola è ricca di risorse naturali come petrolio e minerali rari, rendendola un obiettivo appetibile per gli interessi economici statunitensi.

In risposta alle affermazioni di Trump, il governo danese ha annunciato un piano ambizioso per aumentare le spese militari nella regione artica. Il ministro della Difesa danese, Troels Lund Poulsen, ha dichiarato che Copenaghen investirà tra 12 e 15 miliardi di corone danesi (circa 1,5 miliardi di euro) per potenziare le capacità difensive della Groenlandia. Questo investimento include l’acquisto di due nuove navi da pattugliamento e droni ultramoderni a lungo raggio.

“Per molti anni non abbiamo investito nell’Artico”, ha affermato Poulsen.

“Ora pianifichiamo una presenza più massiccia”. L’iniziativa mira a rafforzare la sorveglianza e il controllo delle acque circostanti l’isola, in un contesto geopolitico in cui l’influenza di Cina e Russia è in crescita.

La questione della Groenlandia non è solo una questione territoriale; è anche una questione di sicurezza globale. La crescente competizione tra le potenze mondiali per il dominio nell’Artico sta spingendo i paesi a rivedere le loro strategie militari e diplomatiche nella regione. Gli Stati Uniti vedono la Groenlandia come un punto chiave nel loro scacchiere geopolitico, mentre la Danimarca cerca di mantenere il controllo su un territorio che considera parte integrante della sua sovranità.

“Questo scambio tra Trump e Copenaghen evidenzia come le dinamiche geopolitiche stiano cambiando”, ha commentato un esperto di relazioni internazionali. “La Groenlandia diventa sempre più centrale nelle strategie di difesa degli Stati Uniti e dell’Europa”.

Il primo ministro groenlandese Mute Egede ha risposto alle affermazioni di Trump in modo fermo: “La Groenlandia appartiene al popolo groenlandese”. Egede ha sottolineato che l’isola non è in vendita e non lo sarà mai. Questa posizione riflette il desiderio del popolo groenlandese di mantenere la propria autonomia e identità culturale.

La Groenlandia ha un proprio governo locale che gestisce molte questioni interne; tuttavia, le relazioni estere e la difesa rimangono sotto il controllo della Danimarca. Egede ha anche espresso preoccupazione riguardo all’idea che l’isola possa diventare oggetto di contese geopolitiche.

Il tentativo di Trump di acquistare la Groenlandia non è una novità; già nel 1946, il presidente Harry Truman aveva offerto 100 milioni di dollari alla Danimarca per acquistare l’isola. Tuttavia, anche allora la proposta era stata respinta. Oggi, secondo alcune stime del Washington Post, il valore della Groenlandia potrebbe superare i 1,7 trilioni di dollari, rendendo qualsiasi tentativo di acquisto altamente improbabile.