Cronaca

Aggressioni negli Ospedali: La Situazione Critica

Il Commento del vicepresidente del Consiglio Regionale Blasioli

Il vicepresidente del Consiglio regionale, Antonio Blasioli, ha commentato la situazione, sottolineando la necessità di interventi tempestivi per garantire la sicurezza del personale sanitario. Il commento dell’onorevole Blasioli: «Porre fine ad escalation di violenze tornando ad investire in sicurezza e sanità».

Aggressioni negli Ospedali: Un Fenomeno Preoccupante

La recente aggressione avvenuta all’ospedale di Foggia è solo l’ultimo di una lunga serie di episodi che attestano la vulnerabilità dei presidi sanitari e la mancanza di sicurezza per medici e infermieri.

Cause delle Aggressioni: Tempi di Attesa e Inefficienze

Gli eccessivi tempi di attesa nell’erogazione delle prestazioni e le presunte o reali inefficienze del servizio non possono in alcun modo giustificare violenze e spedizioni punitive di questo tipo.

A colpire ormai non è soltanto la frequenza di simili episodi, divenuti ormai quotidiani, ma soprattutto la facilità con cui Pronto soccorso e presidi vengono violati da malintenzionati. Per cui occorre intervenire tempestivamente affinché il personale sanitario possa tornare a sentirsi sicuro nel proprio ambiente di lavoro.

L’Incidente di Pescara: Un Campo di Battaglia

Come dimostra quanto occorso ieri a Pescara, con il reparto di Oncologia trasformato in un campo di battaglia a seguito di un decesso di un paziente, anche l’Abruzzo non è immune da questa scia di prepotenze. Secondo il rapporto relativo all’anno 2023 dell’Osservatorio Nazionale sulla Sicurezza degli Esercenti le Professioni sanitarie e socio-sanitarie, sono ben 123 gli operatori vittime di aggressione, di cui 77 di sesso femminile e 46 di sesso maschile.

Tra le figure professionali più colpite prevalgono medici e infermieri, mentre, per quanto concerne i luoghi interessati, 37 di tali aggressioni sono avvenute nel servizio psichiatrico, 18 nei pronto soccorso, 26 nelle aree di degenza, 15 negli ambulatori, 5 nei servizi per dipendenze, 3 sul territorio, 6 infine negli istituti penitenziari.

La Responsabilità delle Istituzioni

Le istituzioni, la politica e in primis le aziende ospedaliere hanno il compito di mettere in sicurezza quanti sono quotidianamente impegnati a garantire il diritto alla salute, anche per il bene dei pazienti, dato che, danneggiando le strutture e pregiudicando il normale operato del personale, le aggressioni rischiano di compromettere la continuità del servizio.

Per questo è giunto il momento che amministratori, Asl e forze dell’ordine si siedano attorno ad un tavolo a livello locale per individuare tutte le misure necessarie ad interrompere l’escalation di violenza e prevenire ulteriori episodi di questa natura. E occorre farlo subito, affinché l’accesso agli ospedali venga limitato solo a chi ne ha effettivamente bisogno e il personale sanitario non sia più chiamato, in aggiunta ai carichi di lavoro già estenuanti, ad assolvere a doveri di portierato.

Un Futuro Sicuro per il Personale Sanitario

La repressione, la procedibilità d’ufficio, pene certe, sistemi di videosorveglianza accurati, e presenza e vigilanza costante costituiscono senz’altro dei deterrenti importanti, ma accanto a ciò occorre anche tornare ad investire sulla sanità, affinché il servizio torni ad essere efficiente, con tempistiche di accesso e presa in carico dei pazienti accettabili.

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