Cronaca

I vertici della Asl 1 ci stupiscono ogni giorno di più.

Non bastasse la disastrosa gestione dell’azienda sanitaria provinciale, con servizi inefficienti e liste d’attesa lunghissime a fronte di un buco di bilancio da far tremare i polsi, il debito più pesante tra le quattro Asl regionali; non bastasse la crescita esponenziale della mobilità passiva, la carenza di personale, lo stato preoccupante dell’edilizia sanitaria, persino la mancanza di presidi medici.

Non fosse bastato l’attacco hacker

Non fosse bastato l’attacco hacker gestito in maniera dilettantesca, e non contenti delle minacce ai dipendenti cui è stato intimato di non raccontare cosa accade negli ospedali della provincia, oggi scopriamo che – con una nota stringata – il Direttore sanitario e il Direttore amministrativo hanno negato alla Cgil il permesso di tenere un banchetto davanti al Cup per la raccolta firme per la promozione di 4 referendum abrogativi di norme pregiudizievoli per il mondo del lavoro.

Una decisione autoritaria e arrogante.

Ricordiamo al manager pro tempore, al direttore sanitario pro tempore e al direttore amministrativo pro tempore che il servizio sanitario è pubblico, svolto in spazi pubblici, della collettività. Dovrebbero tenerlo bene a mente, ogni giorno.

Nelle prossime settimane, rilanceremo la nostra battaglia per una sanità vicina alle cittadine e ai cittadini, pubblica e di qualità. Intanto, esprimiamo la nostra piena solidarietà alla Cgil.

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