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Cultura

Futility: Il Romanzo che Preannunciò il Disastro del Titanic

Nel 1898, l’autore Morgan Robertson pubblicò un romanzo intitolato Futility, che ha suscitato stupore e incredulità per le sue inquietanti somiglianze con il tragico affondamento del Titanic, avvenuto 14 anni dopo. La storia ruota attorno a una nave chiamata Titan, descritta come la più grande e “insubmergibile” al mondo, che incontra un destino fatale simile a quello della celebre transatlantico. Questo racconto, che all’epoca sembrava solo un’opera di fantasia, si è rivelato profetico.

Un Romanzo Visionario

Robertson, che aveva esperienza nel mondo marittimo, scrisse Futility ispirandosi alle innovazioni tecnologiche e ai progressi nel settore navale di quel tempo. La Titan, proprio come il Titanic, era dotata di un numero insufficiente di scialuppe di salvataggio e affondò dopo aver urtato un iceberg. “Sapevo cosa stavo scrivendo, tutto qui,” affermò Robertson in seguito, chiarendo che le sue conoscenze pratiche avevano influenzato la sua narrativa.

Somiglianze Sconcertanti

Le analogie tra la Titan e il Titanic sono sorprendenti. Entrambe le navi erano lunghe circa 800 piedi e avevano una capacità simile di passeggeri. Entrambe affondarono in aprile e si trovarono in situazioni di emergenza con un numero insufficiente di scialuppe per evacuare i passeggeri. Nella storia di Robertson, solo 13 persone sopravvivono all’affondamento della Titan, mentre il Titanic, pur avendo una maggiore percentuale di sopravvissuti, vide comunque la morte di oltre 1.500 persone.

L’Impatto Culturale

Dopo il disastro del Titanic nel 1912, Futility venne ripubblicato con il titolo The Wreck of the Titan, guadagnando una nuova notorietà. La coincidenza tra la fiction e la realtà ha portato molti a considerare Robertson quasi un veggente. Tuttavia, esperti del settore hanno sottolineato che non si trattava di chiaroveggenza, ma piuttosto di una profonda comprensione delle dinamiche marittime.

Critiche alla Sicurezza Marittima

La pubblicazione del romanzo ha sollevato interrogativi sulla sicurezza delle navi e sulla responsabilità delle compagnie marittime nel garantire la protezione dei passeggeri. Le norme vigenti all’epoca non erano sufficienti a prevenire tragedie come quella del Titanic. Robertson stesso ha messo in evidenza come le compagnie navali fossero più interessate ai profitti che alla sicurezza.

Riflessioni sull’Ingiustizia Sociale

Oltre alla narrazione avventurosa, Futility affronta anche temi sociali. Il protagonista della storia è un ex ufficiale della marina statunitense che lotta con i suoi demoni personali mentre cerca di salvare una giovane ragazza durante l’affondamento. Questo aspetto umano della storia rende il romanzo ancora più coinvolgente e significativo.

L’Eredità di Morgan Robertson

Morgan Robertson morì nel 1915, tre anni dopo il disastro del Titanic. La sua opera rimane un esempio affascinante di come la narrativa possa riflettere e prevedere eventi storici. Anche oggi, Futility è studiato non solo come un romanzo profetico ma anche come una critica alle pratiche industriali dell’epoca.

Un Monito per il Futuro

In conclusione, Futility rappresenta molto più di una semplice coincidenza letteraria; è un monito sui rischi dell’arroganza umana e sulla necessità di prendere sul serio le questioni di sicurezza. Le somiglianze tra la Titan e il Titanic ci ricordano che la storia può ripetersi se non si imparano le lezioni dal passato.

L’opera di Robertson continua a stimolare riflessioni su come le tecnologie avanzate debbano essere accompagnate da responsabilità etica e attenzione per la vita umana. In questo modo, Futility rimane una lettura rilevante e provocatoria anche nei giorni nostri.

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