Scabbia alle scuole dell’Aquila: nuovi casi e rassicurazioni
L’Aquila ha recentemente visto un incremento dei casi di scabbia tra gli studenti, suscitando preoccupazioni tra le famiglie e la comunità scolastica.
Tuttavia, le autorità sanitarie e i medici hanno rassicurato che non c’è motivo di allarmarsi, poiché i casi segnalati sono in fase di risoluzione e non comportano rischi significativi per la salute pubblica.
Dopo le prime segnalazioni di scabbia all’interno dell’istituto alberghiero dell’Aquila, dove alcune famiglie avevano espresso preoccupazione attraverso una circolare d’istituto, sono giunte nuove notizie da parte degli studenti del Cotugno e dagli studenti dell’ITIS. Nonostante l’aumento dei casi, il dottor Enrico Giansante, direttore dell’UOC SIEPS, ha chiarito che la scabbia non è una malattia infettiva o altamente contagiosa. “I contagi avvengono solo con contatti epidermici prolungati”, ha spiegato Giansante. “Non si trasmette attraverso il semplice contatto con banchi o sedie“.
Le rassicurazioni da parte delle autorità sanitarie sono state accolte con sollievo da molti genitori, che temevano una diffusione rapida della malattia. È importante sottolineare che la scabbia si risolve generalmente nel giro di poche ore dall’inizio del trattamento, rendendo la situazione gestibile.
La scabbia è causata dall’acaro Sarcoptes scabiei, un parassita microscopico che vive sulla pelle umana.
La trasmissione avviene principalmente attraverso il contatto diretto e prolungato tra le persone. Secondo le informazioni fornite dall’Ospedale Pediatrico Bambino Gesù e altre fonti mediche, il contagio può verificarsi in vari modi:
- Contatto epidermico diretto: Questo è il modo più comune di trasmissione e avviene quando due persone si toccano a lungo. Situazioni come abbracci prolungati o condivisione di letti possono facilitare la diffusione dell’acaro.
- Contatto indiretto tramite oggetti contaminati: Anche se meno comune, la scabbia può essere trasmessa attraverso lenzuola, asciugamani o vestiti contaminati dall’acaro. Tuttavia, l’acaro sopravvive solo per un breve periodo al di fuori del corpo umano (massimo 1-2 giorni), rendendo questa modalità di contagio meno probabile.
- Ambienti affollati: La scabbia si diffonde più facilmente in luoghi affollati come scuole, case di riposo e centri di accoglienza. In questi contesti, il contatto prolungato tra individui aumenta il rischio di trasmissione.
Il periodo d’incubazione della scabbia è di circa tre settimane; ciò significa che i sintomi possono manifestarsi anche dopo un lungo periodo dal contagio.
Il sintomo principale della scabbia è un prurito intenso, che tende a peggiorare durante la notte. Le aree più colpite includono gli spazi interdigitali delle mani e dei piedi, i polsi, l’ombelico e la zona genitale. Le lesioni cutanee possono presentarsi sotto forma di papule rossastre e cunicoli visibili sulla pelle, creati dall’acaro femmina mentre scava per deporre le uova.
La diagnosi della scabbia viene effettuata attraverso un esame obiettivo da parte di un dermatologo, che cerca segni della presenza del parassita. In alcuni casi, può essere necessario effettuare piccoli prelievi cutanei per confermare l’infestazione.
Il trattamento della scabbia è efficace e relativamente semplice.
I farmaci utilizzati sono chiamati scabicidi e includono creme o lozioni a base di permetrina al 5% o benzoato di benzile. Questi devono essere applicati su tutta la superficie corporea e lasciati agire per almeno 8 ore. A volte può essere necessario ripetere il trattamento dopo una settimana per garantire l’eliminazione completa degli acari.
Inoltre, per prevenire la diffusione della malattia è consigliabile trattare anche i membri del nucleo familiare e le persone che hanno avuto contatti stretti con l’individuo infetto. È fondamentale lavare accuratamente biancheria da letto e vestiti con acqua calda per eliminare eventuali residui del parassita.
Le recenti segnalazioni riguardanti i casi di scabbia nelle scuole hanno generato preoccupazione tra genitori e studenti. Tuttavia, le autorità sanitarie continuano a ribadire che non c’è motivo di allarmismo. “La scabbia non provoca gravi conseguenze né è immediatamente trasmissibile”, ha affermato Giansante. “A scuola i ragazzi non hanno nulla da temere”.
Le rassicurazioni fornite dagli esperti sono fondamentali per mantenere un clima sereno all’interno delle istituzioni scolastiche. È importante che le famiglie siano informate sui rischi reali legati alla scabbia e sulle modalità di contagio per evitare panico ingiustificato.
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