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Cronaca

Sciopero della scuola contro il governo: scontri tra studenti e polizia a Torino

Il 15 novembre 2024, Torino è stata teatro di intensi scontri tra studenti e forze dell’ordine durante il “No Meloni Day”, una giornata di sciopero nazionale organizzata per protestare contro le politiche del governo di Giorgia Meloni. Migliaia di studenti si sono riversati nelle piazze delle principali città italiane, ma è stata la capitale piemontese a registrare i momenti più critici, con 15 agenti feriti e diversi atti vandalici.

La mobilitazione studentesca

L’iniziativa, promossa da diversi gruppi studenteschi tra cui l’Unione degli Studenti e Link – Coordinamento Universitario, ha visto la partecipazione di migliaia di giovani che chiedono una scuola più inclusiva e accessibile. Sotto lo slogan “Vogliamo Potere”, gli studenti hanno manifestato contro le logiche di sfruttamento e subordinazione al mondo del lavoro e della guerra. Le rivendicazioni principali includevano un’istruzione pubblica gratuita, la tutela del benessere psicologico nelle scuole e un sistema di rappresentanza che permetta agli studenti di avere voce nelle decisioni che li riguardano.

Il corteo torinese è partito da Piazza XVIII Dicembre, dove i manifestanti hanno bruciato un fantoccio raffigurante il ministro dell’Istruzione Giuseppe Valditara. Questo gesto simbolico ha rappresentato la frustrazione degli studenti nei confronti delle politiche educative del governo, ritenute insufficienti e dannose per il futuro delle nuove generazioni.

Gli scontri con la polizia

La situazione è rapidamente degenerata quando alcuni manifestanti hanno tentato di sfondare il cordone di sicurezza delle forze dell’ordine in via XX Settembre. Gli scontri sono diventati violenti, con lanci di uova e fumogeni contro le forze dell’ordine. La tensione è aumentata ulteriormente quando un ordigno artigianale urticante è stato lanciato contro i poliziotti, causando ferite a diversi agenti che sono stati costretti a ricorrere alle cure del pronto soccorso.

Le autorità hanno descritto gli eventi come “intollerabili”, sottolineando che questi atti violenti non possono essere giustificati nel contesto della protesta. Il Segretario Generale del SAP (Sindacato Autonomo di Polizia), Stefano Paoloni, ha commentato: “Quanto accaduto oggi a Torino è gravissimo e sintomatico dell’innalzamento non solo del livello di tensione ma anche dell’aggressività di questi professionisti del disordine”.

Le reazioni politiche

Le reazioni all’accaduto non si sono fatte attendere. La premier Giorgia Meloni ha espresso solidarietà agli agenti feriti, sottolineando che “certa politica deve smettere di giustificare le violenze”. La segretaria del Partito Democratico, Elly Schlein, ha condannato gli atti violenti, affermando che “il diritto alla protesta non può mai essere confuso con l’aggressione”.

In un clima già teso, il Ministro dell’Interno Matteo Piantedosi ha dichiarato: “Ancora una volta a Torino abbiamo assistito a intollerabili episodi di violenza. A essere presi di mira sono stati i palazzi delle Istituzioni e a essere aggrediti gli operatori delle Forze di polizia”. Queste dichiarazioni evidenziano la crescente preoccupazione del governo riguardo alla gestione della sicurezza pubblica durante le manifestazioni.

Un contesto sociale complesso

Il “No Meloni Day” non è stato solo un momento di protesta contro il governo; ha anche messo in luce le profonde frustrazioni degli studenti riguardo al futuro incerto che li attende. Molti giovani si sentono abbandonati dalle istituzioni e ritengono che le politiche attuali non rispondano alle loro esigenze. La questione dell’istruzione pubblica in Italia è al centro del dibattito politico da anni, ma i recenti tagli e le riforme proposte dal governo hanno sollevato forti critiche.

La piattaforma “Saperi Liberi per Student3 Liber3”, su cui si basa lo sciopero, richiama l’urgenza di una scuola che risponda ai bisogni reali della componente studentesca. Gli studenti chiedono un’istruzione svincolata dagli interessi privati e dalle logiche di profitto, sottolineando l’importanza della tutela del benessere psicologico nelle scuole.

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