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Autonomia differenziata: Una legge contro il Sud

Autonomia differenziata: Una legge contro il Sud

“Fermatevi finche’ siete in tempo.- con queste ferme parole ha introdotto la conferenza stampa l’on Stefania Pezzopane prima firmataria dell’odg delle opposizioni –  Ci rivolgiamo ai parlamentari di questo territorio che ancora alla Camera devono votare. Ci rivolgiamo al Presidente Marsilio che ha dato l’adesione ad una legge devastante per il Sud e per l’Abruzzo, forse  lo ha fatto perché tanto lui vive a Roma e non in Abruzzo? Ci rivolgiamo al Sindaco ed alla maggioranza di questo consiglio comunale, perché non facciano prevalere l’appartenenza partitica alla difesa del nostro territorio. Non votate l’Autonomia differenziata di Calderoli. Non ci sono risorse, e la destra lo sa. Servono piu’ servizi nelle aree meno ricche e invece ce ne saranno meno. I LEP , Livelli Essenziali di Prestazione hanno bisogno di risorse per essere definiti e messi in equilibrio in tutte le regioni. 

Sanita’, scuola, assistenza e tpl saranno a rischio per molti territori compreso l’Abruzzo.. Con il nostro odg chiediamo  il ritiro del provvedimento sull’autonomia regionale differenziata che  produrrebbe in Abruzzo ed in particolare a L’Aquila ed in tutte le aree interne e nel Sud un disastro sociale. Nell’odg presentato a base di una richiesta di consiglio comunale straordinario ed aperto da tenersi a febbraio chiediamo che il Comune dell’Aquila si impegni a difendere l’autonomia locale e a promuovere e ad aderire ad ogni iniziativa utile a contrastare una riforma sbagliata e pericolosa e per far avanzare proposte alternative, coerenti con i principii costituzionali e con la garanzia di unità nazionale, a partire dal dibattito parlamentare e con nuovi pronunciamenti delle assemblee elettive locali. Inoltre si chiede di sollecitare il governo alla definizione dei LEP e degli altri strumenti perequativi e di eliminazion delle attuali diseguaglianze, come già previsti dalla Costituzione e dalla legislazione vigente, a partire dai criteri per il riparto del fondo sanitario nazionale.

Ma come  fa a  dirmare  una intesa il Presidente Marsilio senza che lo Stato fornisca strumenti per tutelare le aree meno protette del paese, ivi compreso l’Abruzzo che fino ad ora erano aiutate dall’intervento dello Stato. 

Cosi si cristallizzeranno le diseguaglianze, perche’ dire che ogni regione si gestisce le risorse che ha, vuol dire condannare alcune aree a rimanere indietro in termini di garanzia di servizi. L’autonomia rafforza l’unita’ nazionale se applica il principio di sussidiarieta’. Con questa legge questo principio non si applica e si spacca il Paese. FDI per ottenere la riforma del premierato nello scambio con la Lega, svende l’unita’ del

 Paese. E’ una riforma che potrebbe avere come esito l’ulteriore distanziamento tra ricchi e poveri, tra Nord e Sud.

Diciamo No alla legge della cosiddetta Autonomia differenziata, approvata giorni fa dal Senato della Repubblica italiana.  Affermare che l’Italia è una “Repubblica democratica” è affermare l’unità del Paese nell’eguaglianza e nella solidarietà, nel rispetto sempre della dignità di ogni persona contro ogni egoismo e sistematico impoverimento di territori già duramente provati. Come sancisce la nostra Costituzione.

Autonomia  “differenziata”, poiché appunto vorrà dire che l’autonomia non sarà uguale per tutte le regioni, che essa, appunto, differenzierà le regioni tra quelle forti, che con l’autonomia diventeranno ancora più forti, dalle regioni deboli, che paradossalmente diventeranno più deboli. Insomma, si realizza, anche nelle istituzioni, quella dinamica apparentemente incontrollabile che legittima l’ingiustizia più grave.

Questa  AUTONOMIA DIFFERENZIATA SPACCA IL PAESE, come titoliamo il documento che porteremo all’attenzione del consiglio comunale. E vogliamo che partecipi il presidente Marsilio che ha aderito a questo devastante provvedimento, insieme ai parlamentari, consiglieri regionali, sindacali, parti sociali ecc. Ci auguriamo ci sia una buona partecipazione. “

“Con questa iniziativa – ha proseguito la consigliera comunale Simona Giannangeli – vogliamo esplicitamente contrastare il Disegno di legge sulla autonomia differenziata approvato dal governo, perché apre grandi varchi per consolidare i divari e creare nuove disuguaglianze, l’Italia e’ già segnata da profonde disparità territoriali ed è semmai bisognosa  di ricuciture e coesione. La riforma proposta da Calderoli ed approvata dal Senaro, non garantisce il rispetto dei principii della Costituzione, poiché deresponsabilizzerebbe le regioni, avvantaggiando alcuni territori, quelli più ricchi, che avrebbero in più ingenti risorse fiscali proprie, sottratte agli introiti dello Stato, da usare per integrare il finanziamento standard delle funzioni aggiuntive, per coprire inefficienze o garantire nuove prestazioni senza affidarsi allo sforzo fiscale. 

Cosi purtroppo, fondamentali diritti civili e sociali, in particolare il diritto alla salute ed all’istruzione, per soddisfare i quali ancora devono essere fissati livelli essenziali delle prestazioni (LEP) , non sarebbero garantiti nel tempo per la voluta indeterminatezza della riforma. Il Disegno di legge varato dal governo, inoltre ,  espropria il Parlamento delle sue prerogative e rafforza il neocentralismo regionale contro l’autonomia locale assegnando ai presidenti delle Regioni un potere pressoché illimitato. “ 

“Inoltre sono inaccettabili i rischi di un arretramento di diritti universali sanciti dalla Costituzione, – ha concluso la consigliera comunale Emanuela Iorio -. Vanno difesi i presidi fondamentali dell’identità culturale nazionale e di funzioni statali che garantiscono l’unità del paese e che devono essere preservate. In particolare  il servizio sanitario nazionale già così provato anche qui in Abruzzo e poi la scuola e l’istruzione a tutti i livelli; il lavoro e la previdenza; le infrastrutture materiali e immateriali di rilievo nazionale e di valenza strategica; la sicurezza energetica del paese. 

Pochi sanno che solo l’attuazione della riforma nelle tre regioni che hanno da tempo Invocato l’applicazione del terzo comma dell’Art. 116, comma 3, della Costituzione, secondo le proiezioni effettuate, porterebbe ad una decurtazione di 190 miliardi dell’introito complessivo statale che assomma complessivamente a 750 miliardi, già pari dunque al 25,3%.”

 “ E’ grave – hanno concluso insieme le opposizioni in consiglio comunale – che non siano  state ascoltate le critiche delle rappresentanze sociali, di tante forze della cittadinanza attiva e della cultura, dei comuni e delle province e quanto espresso nelle mobilitazioni molto partecipate indette dagli amministratori locali. Lo ribadiamo. Fermatevi, siete ancora in tempo per non distruggere l’unità dell’Italia ed impoverire chi già è in difficoltà. “ 

Così le consigliere ed i consiglieri di opposizione al Comune dell’Aquila hanno presentato oggi l’odg a prima firma on Stefania Pezzopane che chiede la convocazione di un consiglio comunale straordinario ed aperto alle rappresentanze istituzionali e sociali.

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