Il Cybertruck di Tesla: da sogno futuristico a colossale fallimento

Quello che doveva essere il veicolo rivoluzionario del futuro si è trasformato in uno dei più grandi flop della storia dell’automotive. Il Tesla Cybertruck, lanciato tra clamore mediatico e promesse di innovazione mai viste, è oggi al centro di una tempesta di critiche, richiami di massa e delusione tra clienti e investitori. Oltre 46.000 esemplari sono stati richiamati per gravi problemi tecnici: un dato che, insieme ai numerosi incidenti e alle promesse non mantenute, segna un punto di svolta negativo per l’azienda di Elon Musk.
Un debutto nato sotto una cattiva stella
Il Cybertruck era stato presentato nel 2019 come il simbolo della rinascita di Tesla e il veicolo destinato a ridefinire il concetto di pick-up elettrico. Durante l’evento di lancio, però, si verificò subito un episodio diventato virale: il design lead Franz Von Holzhausen, incaricato di dimostrare la resistenza dei vetri “antiproiettile”, lanciò una sfera metallica contro il finestrino del veicolo, frantumandolo davanti a milioni di spettatori. L’imbarazzo fu palpabile e la scena divenne emblematica di una serie di promesse non mantenute.
Richiami di massa e problemi strutturali
Nel marzo 2025, Tesla si è vista costretta a richiamare oltre 46.000 Cybertruck prodotti tra novembre 2023 e febbraio 2024, praticamente la quasi totalità dei veicoli consegnati fino a quel momento. Il motivo? Un pannello esterno, chiamato “cant rail”, rischiava di staccarsi dalla carrozzeria durante la guida, aumentando drasticamente il rischio di incidenti e mettendo a repentaglio la sicurezza degli occupanti e degli altri automobilist. Il richiamo è solo l’ultimo di una lunga serie di problemi tecnici che hanno colpito il veicolo, tra cui difetti di assemblaggio, problemi di elettronica e criticità legate alla visibilità e alla sicurezza.
Le promesse infrante: prezzo, autonomia e resistenza
Il Cybertruck era stato annunciato con una serie di caratteristiche rivoluzionarie: prezzo accessibile, autonomia record, resistenza ai proiettili e prestazioni da supercar. Ma la realtà si è rivelata ben diversa.
- Prezzo: Nel 2019, Elon Musk aveva promesso un prezzo base di 39.900 dollari per la versione entry-level. Oggi, il modello più economico parte da 60.990 dollari, con aumenti fino al 60% rispetto alle promesse iniziali. La variante top di gamma, la “Cyberbeast”, ha visto il prezzo salire da 69.900 a quasi 100.000 dollari.
- Autonomia: Anche l’autonomia dichiarata si è rivelata inferiore alle aspettative. Il modello base offre circa il 36% di autonomia in meno rispetto a quanto annunciato, rendendo il Cybertruck meno competitivo rispetto ai rivali e inadatto a lunghi viaggi senza frequenti soste di ricarica.
- Resistenza ai proiettili: Oltre al clamoroso fallimento durante la presentazione, numerosi test indipendenti hanno dimostrato che la carrozzeria in acciaio inossidabile non garantisce la protezione promessa. I vetri, in particolare, sono risultati vulnerabili a impatti ben inferiori a quelli di un proiettile.
Problemi di visibilità e sicurezza
Oltre alle criticità strutturali, il Cybertruck ha evidenziato gravi problemi di visibilità dovuti al design futuristico e alle dimensioni imponenti. Le angolazioni delle superfici e la posizione dei montanti riducono il campo visivo del conducente, aumentando il rischio di incidenti. Le autorità europee hanno infatti vietato la commercializzazione del veicolo senza modifiche sostanziali, costringendo Tesla a rivedere il progetto per rispettare le normative sulla sicurezza stradale. Anche negli Stati Uniti, la National Highway Traffic Safety Administration ha aperto diverse inchieste su segnalazioni di malfunzionamenti dei sistemi di assistenza alla guida e di frenata automatica.
La produzione del Cybertruck è stata segnata da ritardi cronici
Annunciato per il 2021, il veicolo è arrivato nelle mani dei primi clienti solo a fine 2023, con numeri ben lontani dalle aspettative. I problemi di assemblaggio e la complessità della carrozzeria in acciaio inossidabile hanno rallentato le linee produttive, portando a una serie di difetti che hanno costretto Tesla a continui richiami.
L’insoddisfazione dei clienti è palpabile: molti hanno lamentato la scarsa qualità costruttiva, la presenza di rumorosità anomale, infiltrazioni d’acqua e malfunzionamenti dei sistemi elettronici. Sui social media si moltiplicano le testimonianze di proprietari che raccontano di pannelli che si staccano, portiere che non si chiudono correttamente e display che si bloccano improvvisamente.
Un flop anche in Borsa
Il crollo di fiducia nei confronti del Cybertruck ha avuto ripercussioni anche sul valore delle azioni Tesla, in calo per la nona settimana consecutiva. Gli investitori sono preoccupati per il calo delle vendite, la gestione dei richiami e le ripercussioni dell’immagine negativa accumulata dall’azienda. Il fallimento del Cybertruck rischia di compromettere la leadership di Tesla nel settore dei veicoli elettrici, aprendo la strada ai concorrenti.
Una lezione per il futuro dell’innovazione
Il caso Cybertruck rappresenta un monito per tutto il settore automotive: l’innovazione deve essere accompagnata da affidabilità, trasparenza e rispetto delle promesse fatte ai consumatori. Tesla, da sempre simbolo di progresso tecnologico, si trova ora a dover ricostruire la fiducia del mercato e dei clienti dopo un fallimento che resterà nella storia dell’industria automobilistica.
Il Cybertruck, da sogno futuristico, si è trasformato in un incubo gestionale e commerciale. Solo il tempo dirà se Tesla saprà rialzarsi da questo colossale passo falso. Nel frattempo, il Cybertruck rimarrà un esempio di come anche i giganti dell’innovazione possano inciampare sulle proprie ambizioni.
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