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Economia

“Keep Calm and Carry Cash”: La BCE Raccomanda 100 Euro in Contanti per Ogni Famiglia

In un mondo sempre più digitalizzato, dove i pagamenti elettronici sembrano aver soppiantato definitivamente le banconote, arriva una raccomandazione che suona come un paradosso: la Banca Centrale Europea invita i cittadini dell’Eurozona a tenere in casa una riserva di contanti sufficiente per sopravvivere 72 ore in caso di crisi improvvisa. L’analisi, pubblicata nel bollettino economico con il significativo titolo “Keep calm and carry cash”, ribalta completamente la narrativa dominante sulla scomparsa inevitabile del denaro fisico.

Un Consiglio che Arriva al Momento Giusto

Il timing della pubblicazione non è casuale. Infatti, mentre l’Europa vive una delle fasi di maggiore tensione geopolitica dalla Guerra Fredda, con droni russi che violano sistematicamente lo spazio aereo di diversi Stati membri NATO, la BCE lancia un messaggio che suona quasi come un avvertimento. Come sottolinea Avvenire, “che a lanciare l’avvertimento sia stata la Banca centrale europea nel suo bollettino, nella settimana più calda dai tempi della Guerra fredda con le minacce russe ai confini orientali dei Ventisette, non sembra una scelta oculata”.

Tuttavia, l’analisi firmata dagli economisti Francesca Faella e Alejandro Zamora-Pérez non nasce da preoccupazioni contingenti, bensì da un’attenta valutazione di quattro crisi recenti che hanno dimostrato l’importanza cruciale del contante nei momenti di emergenza: la crisi del debito greco del 2014-2015, la pandemia di COVID-19, l’invasione russa dell’Ucraina e il blackout che ha colpito la penisola iberica nell’aprile 2025.

La raccomandazione è specifica e concreta: ogni famiglia dovrebbe mantenere una riserva di liquidità compresa tra 70 e 100 euro per ciascun membro, una cifra sufficiente a coprire le necessità essenziali per circa 72 ore. Non si tratta di un’indicazione teorica, ma di una prassi già adottata da diversi paesi europei: Austria, Paesi Bassi e Finlandia hanno già esortato i propri cittadini a seguire questa pratica.

Il Paradosso del Contante nell’Era Digitale

Lo studio della BCE mette in luce un paradosso apparentemente inspiegabile: mentre l’uso quotidiano del contante per i pagamenti continua a diminuire, la circolazione di banconote nell’area euro non smette di crescere. I dati sono eloquenti: nel 2024 le banconote in circolazione ammontavano al 10,4% del PIL dell’Eurozona, contro poco più del 6% del 2005. In termini assoluti, si è passati da meno di 600 miliardi a 1.588,29 miliardi di euro nel ventennio considerato.

Come spiegare questa apparente contraddizione? La risposta sta nel comportamento dei cittadini europei, che da un lato abbracciano sempre più i pagamenti digitali per la loro comodità quotidiana, dall’altro accumulano contante come forma di assicurazione contro l’imprevisto. Non è sfiducia verso il digitale, ma piuttosto una forma di copertura contro eventi inattesi che potrebbero compromettere il funzionamento dei sistemi elettronici.

Infatti, i cittadini hanno imparato dalle crisi passate che, quando i sistemi digitali vanno in tilt oppure quando l’incertezza economica e sociale raggiunge livelli estremi, solo il contante garantisce la possibilità di effettuare transazioni essenziali. Il denaro fisico, pertanto, mantiene un ruolo insostituibile proprio per le sue caratteristiche uniche: è tangibile, offline, sempre accettato e non dipende da reti elettriche o connessioni internet.

Lezioni dalle Quattro Crisi Analizzate

L’analisi della BCE esamina in dettaglio quattro episodi che hanno dimostrato l’importanza del contante in situazioni di stress. Durante la crisi del debito greco, si sono registrate “ondate ricorrenti di corse agli sportelli durante le fasi di maggiore tensione finanziaria e politica”, con i cittadini che prelevavano massicciamente contante per proteggersi dall’incertezza sistemica.

La pandemia di COVID-19 ha rappresentato un caso di studio ancora più significativo. Nonostante le raccomandazioni di evitare i contatti fisici e di privilegiare i pagamenti digitali, la domanda di contante è schizzata alle stelle: alla fine del 2020 l’emissione netta cumulata di euro è aumentata di oltre 140 miliardi di euro. Questo fenomeno ha dimostrato che, di fronte a un’incertezza prolungata, il contante diventa una forma di “bene rifugio” che offre stabilità psicologica oltre che pratica.

L’invasione russa dell’Ucraina ha fornito un ulteriore esempio della centralità del denaro fisico nelle situazioni di crisi acute. Nei paesi confinanti con l’Ucraina, l’emissione giornaliera di banconote ha raggiunto il picco di 80 milioni di euro in un solo giorno nel febbraio 2022, con un incremento medio del 36% nel primo mese di conflitto. Questo dato evidenzia come la vicinanza geografica a zone di guerra scateni immediatamente una corsa al contante, indipendentemente dal grado di digitalizzazione del paese.

Il blackout che ha colpito Spagna e Portogallo nell’aprile 2025 ha rappresentato forse l’esempio più emblematico dell’importanza del contante. Quando 50 milioni di persone si sono ritrovate senza corrente elettrica, tutti i sistemi di pagamento digitali sono andati in tilt, rendendo le banconote l’unico mezzo di pagamento funzionante per diverse ore. Come sottolinea lo studio BCE, questo evento “ha messo in risalto il ruolo del contante come metodo di pagamento indispensabile in caso di blocco delle infrastrutture digitali”.

Il Valore Psicologico del Denaro Fisico

L’analisi della BCE va oltre gli aspetti puramente pratici per esplorare le dimensioni psicologiche del rapporto con il contante. Durante le crisi, infatti, le banconote non rappresentano solo un mezzo di pagamento alternativo, ma anche “un fattore psicologico di stabilità” che offre “conforto e controllo” ai cittadini. La sua natura tangibile permette di avere un senso di controllo diretto sui propri risparmi, una sensazione che i numeri su uno schermo non possono fornire.

Come spiegano gli autori dello studio, “l’aumento dell’avversione alle perdite durante le crisi, abbinato a percezioni individuali variabili sulla stabilità, rende il contante uno strumento per soddisfare la domanda di assicurazione di liquidità diretta degli individui avversi al rischio”. In altre parole, davanti all’incertezza, il denaro fisico diventa un’ancora di salvezza tanto concreta quanto simbolica.

Inoltre, il contante garantisce privacy nelle transazioni, un aspetto che assume particolare rilevanza in contesti di crisi dove la riservatezza può diventare una questione di sicurezza personale. Eppure, la possibilità di effettuare pagamenti senza lasciare tracce digitali può risultare cruciale in situazioni di instabilità politica o sociale.

L’Importanza delle Infrastrutture Resilienti

Lo studio non si limita a raccomandazioni per i singoli cittadini, ma invita anche i governi e le istituzioni a prepararsi adeguatamente per far fronte a picchi improvvisi della domanda di contante. La Finlandia, infatti, sta già sperimentando ATM “a prova di interruzione”, programmati per garantire l’accesso al denaro anche durante blackout o guasti dei sistemi digitali.

L’esperienza del blackout iberico ha dimostrato che, quando le infrastrutture digitali si bloccano, la disponibilità di contante diventa un fattore di stabilità sociale. Non solo permette ai cittadini di continuare ad effettuare acquisti essenziali, ma ha anche un effetto rassicurante che si estende “persino alle aree non direttamente colpite dallo shock iniziale”.

Pertanto, garantire un approvvigionamento adeguato di banconote durante le emergenze non è solo una questione tecnica, ma una responsabilità delle autorità pubbliche verso i cittadini. Come sottolinea la BCE, “comprendere la natura spesso a coda pesante dei picchi della domanda di contante – dove eventi estremi e poco frequenti generano una domanda sproporzionata – ha implicazioni profonde”.

Una Strategia Cashless Messa in Discussione

La pubblicazione dello studio “Keep calm and carry cash” rappresenta una svolta significativa nella comunicazione delle istituzioni europee. Come nota ironicamente Investire Oggi, si tratta di “una rivoluzione copernicana a livello di comunicazione, dopo che per anni da Bruxelles era stata propinata l’idea che bisognasse abbandonare il contante per abbracciare incondizionatamente i pagamenti elettronici”.

Questa inversione di rotta non deriva da considerazioni ideologiche, bensì dall’analisi empirica dei dati raccolti durante le crisi degli ultimi anni. La BCE ha dovuto riconoscere che, sebbene i pagamenti digitali abbiano indubbiamente migliorato l’efficienza delle transazioni quotidiane, essi presentano vulnerabilità sistemiche che diventano critiche nei momenti di emergenza.

La raccomandazione di tenere contanti in casa per 72 ore rappresenta quindi un riequilibrio tra innovazione digitale e resilienza sistemica. Non si tratta di tornare al passato, ma di riconoscere che il futuro dei pagamenti deve essere ibrido, capace di combinare l’efficienza del digitale con la robustezza del contante.

Le Sfide Pratiche per le Famiglie

La raccomandazione della BCE solleva tuttavia alcune questioni pratiche non trascurabili. Come evidenziato sarcasticamente nei commenti social raccolti da alcuni media, molti cittadini italiani ironizzano sul fatto che “70 euro magari bastassero per tre giorni per vivere”, mentre altri confessano che “70 euro a persona non li hanno nemmeno sul conto di famiglia”.

Queste reazioni rivelano uno spaccato sociale preoccupante: se tenere da parte 70-100 euro per persona rappresenta una sfida economica per molte famiglie, significa che il problema non è solo la disponibilità di contante nelle emergenze, ma la fragilità economica generale di ampie fasce della popolazione. Per molti cittadini, la raccomandazione della BCE suona come un lusso inaccessibile piuttosto che come una misura di prudenza.

Tuttavia, gli esperti sottolineano che l’investimento in una piccola riserva di contante rappresenta una forma di assicurazione a costo molto basso. Come spiega la BCE, il contante “offre certezza riguardo al suo valore nominale, accesso immediato e privacy”, caratteristiche che in caso di emergenza possono fare la differenza tra la possibilità di acquistare beni essenziali e il trovarsi completamente senza risorse.

Verso un Futuro Ibrido dei Pagamenti

L’analisi “Keep calm and carry cash” non rappresenta un attacco ai pagamenti digitali, bensì un invito a un approccio più equilibrato e consapevole. Come sottolinea la BCE, “questi risultati dimostrano l’importanza continua per le banche centrali e il settore privato di garantire un’offerta di contante efficiente e robusta”.

Il futuro dei pagamenti europei, dunque, non sarà necessariamente cashless, ma piuttosto caratterizzato da una coesistenza intelligente tra digitale e fisico. Mentre i pagamenti elettronici continueranno a dominare le transazioni quotidiane per la loro comodità e velocità, il contante manterrà il suo ruolo strategico come rete di sicurezza del sistema.

Ebbene, in un mondo sempre più interconnesso e dipendente dalla tecnologia, la lezione della BCE è chiara: la resilienza passa anche attraverso la diversificazione degli strumenti di pagamento. Infatti, quando tutto funziona, i pagamenti digitali sono superiori sotto ogni aspetto; ma quando qualcosa va storto, solo il vecchio, caro contante può garantire la continuità delle transazioni essenziali. Pertanto, “mantenere la calma e portare con sé il contante” non è un ritorno al passato, ma una saggia forma di preparazione al futuro, qualunque esso sia.

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