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Cronaca

Colpo di Pistola in un Garage: Il Gioco tra Adolescenti a Cese di Preturo finisce in Tragedia Sfiorata

Un pomeriggio di primavera trasformato in dramma

Quello che doveva essere un normale lunedì pomeriggio tra amici si è trasformato in un episodio che avrebbe potuto avere conseguenze ben più gravi di quelle registrate. Un quattordicenne è rimasto ferito da un colpo di pistola al polpaccio mentre si trovava con alcuni coetanei nel garage di famiglia a Cese di Preturo, frazione dell’Aquila. L’episodio, avvenuto lo scorso lunedì 28 aprile intorno alle 18:00, ha immediatamente mobilitato le forze dell’ordine e aperto un’indagine che sta portando alla luce una verità molto diversa dalla versione inizialmente fornita.

La prima ricostruzione, infatti, parlava di un proiettile sparato da un’auto in fuga – un’Audi – che avrebbe colpito il giovane mentre si trovava all’esterno dell’abitazione. Una versione che è stata rapidamente smentita dagli inquirenti, i quali hanno accertato che il colpo è partito all’interno del garage di proprietà della famiglia del ragazzo ferito.

Le indagini rivelano una dinamica diversa

“La versione iniziale è stata un tentativo di coprire la realtà dei fatti”, riferiscono fonti vicine all’inchiesta. Le indagini, affidate alla dirigente della Mobile Roberta Cicchetti sotto il coordinamento del PM Guido Cocco, hanno fatto emergere un quadro completamente diverso. A premere il grilletto sarebbe stato un coetaneo del ragazzo ferito, come emerso dall’esame dello Stub effettuato dalla polizia scientifica, un test che rileva i residui di polvere da sparo tra pollice e indice.

La pistola, legalmente detenuta dal padre del ragazzo ferito per uso sportivo, è stata sequestrata immediatamente dagli agenti intervenuti sul posto. Il padre è ora indagato per omessa custodia dell’arma, un reato che potrebbe costargli conseguenze penali significative.

La corsa al pronto soccorso e l’allarme

Dopo l’incidente, il quattordicenne è stato immediatamente accompagnato dalla madre al pronto soccorso pediatrico dell’ospedale dell’Aquila. Sono stati i sanitari, constatando che si trattava di una ferita da arma da fuoco, a segnalare l’accaduto agli agenti del posto fisso di polizia che hanno fatto scattare l’allarme.

Il proiettile ha attraversato il polpaccio del giovane senza causare danni gravi; i medici hanno prestato le cure necessarie e il ragazzo è stato dimesso con una prognosi rassicurante. “Possiamo parlare di una tragedia sfiorata”, commenta un medico che ha assistito il giovane. “Pochi centimetri in altra direzione e le conseguenze avrebbero potuto essere devastanti“.

Un contesto tranquillo sconvolto dall’incidente

Cese di Preturo, una piccola località di circa 306 abitanti situata a 735 metri di altitudine, è una delle frazioni più tranquille del comune dell’Aquila. Situata a pochi chilometri dal capoluogo abruzzese, fa parte del territorio di Preturo, che conta complessivamente circa 1.869 residenti distribuite in varie località.

L’episodio ha sconvolto la comunità locale, generalmente estranea a fatti di cronaca di questa natura. “Nel nostro paese ci conosciamo tutti”, racconta un residente che preferisce rimanere anonimo. “Mai avremmo immaginato che potesse accadere qualcosa del genere; qui i ragazzi crescono in un ambiente sano e protetto”.

Le versioni contrastanti e la scena ‘ripulita’

Un elemento che ha complicato le indagini è il fatto che nel garage, teatro dell’incidente, non risultavano evidenti tracce di sangue al momento dell’arrivo degli inquirenti. Questo particolare ha fatto ipotizzare che la scena sia stata accuratamente ripulita prima dell’arrivo delle forze dell’ordine, probabilmente nel tentativo di alterare le prove e supportare la falsa versione dell’auto in fuga.

La posizione della madre del ragazzo ferito è ora al vaglio degli inquirenti; la donna potrebbe essere indagata per false dichiarazioni e procurato allarme, avendo inizialmente confermato la versione del figlio sull’auto in fuga. “Stiamo valutando diverse ipotesi”, riferisce una fonte investigativa, “compresa la possibilità che ci sia stato un accordo tra i presenti per fornire una versione alternativa dei fatti”.

Un caso affidato a due Procure

Data la minore età dei protagonisti, il caso è stato affidato sia alla Procura ordinaria che alla Procura per i minorenni dell’Aquila. I magistrati dovranno stabilire non solo le responsabilità nell’incidente, ma anche se il colpo sia partito accidentalmente o al culmine di un litigio tra i ragazzi.

“Le indagini sono in corso e stanno seguendo diverse piste”, spiega un investigatore. “Stiamo raccogliendo le testimonianze di tutti i presenti e analizzando i risultati dei rilievi scientifici per ricostruire con esattezza la dinamica dell’accaduto”.

Sicurezza delle armi: un dibattito riaperto

L’episodio riaccende il dibattito sulla sicurezza nella custodia delle armi, soprattutto nelle abitazioni dove sono presenti minori. “Le armi legalmente detenute devono essere conservate con la massima attenzione e in luoghi sicuri”, sottolinea un esperto di sicurezza. “Anche un’arma regolarmente registrata può diventare pericolosa se accessibile a persone non autorizzate o inesperte”.

Le normative italiane sulla detenzione di armi sono rigorose e prevedono precise modalità di conservazione; la violazione di queste norme, come nel caso dell’omessa custodia, costituisce reato. “Il possesso legale di un’arma comporta responsabilità significative”, aggiunge l’esperto. “Non basta avere i permessi in regola; è fondamentale garantire che l’arma non possa essere utilizzata impropriamente”.

Nei prossimi giorni si attendono sviluppi significativi nell’inchiesta.

Gli inquirenti stanno anche cercando di chiarire chi abbia materialmente sottratto l’arma e come sia stata costruita e diffusa la versione falsa dell’accaduto. Non è escluso che altre persone possano finire sotto inchiesta per il loro coinvolgimento nell’episodio o nel tentativo di ostacolare le indagini.

Nel frattempo, le autorità locali stanno valutando iniziative di sensibilizzazione nelle scuole sui pericoli legati alle armi e sull’importanza di comportamenti responsabili. “Quanto accaduto deve servire da monito”, commenta un amministratore locale. “I giovani devono comprendere che certi ‘giochi’ possono avere conseguenze irreparabili”.

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