Con il 51,2 Nicolas Maduro, dittatore del Venezuela si riconferma, con una elezione dagli esiti scontati, per la terza volta Presidente del Venezuela. In una paese con un’economia disastrata e una migrazione verso l’estero dalle proporzioni bibliche, l’uomo voluto da Hugo Chavez come suo successore si appresta a continuare l’opera di depredazione delle ricchezze del paese insieme all’etablishment militare che gli garantisce il controllo totale dei gangli vitali della società.
L’epoca di Maduro ha visto sprofondare il paese in una crisi senza fondo
L’epoca “Maduro” ha visto, negli anni del suo sgangherato governo, sprofondare il paese in una crisi senza fondo e senza nessuna prospettiva di ripresa economica. Una nazione che detiene le risorse minerali tra le più importanti del pianeta vive una crisi senza precedenti. Purtroppo dall’altra parte una opposizione cialtronesca di uomini collusi e complici per tanti anni di una società dove la corruzione è diventata sistemica e nello stesso tempo “cancro” che non consente nessuna ripresa economica e sociale.
Oggi questi risultati, già contestati dall’opposizione, consegnano il paese ad una seconda probabile ondata migratoria che perpetuerà con proporzioni ancora più importanti la diaspora del popolo venezuelano.
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